Economia

Comprare azioni: quali sono gli step da seguire per operare in Borsa

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Complici i rendimenti effimeri, se non totalmente inesistenti, sui titoli obbligazionari senior, in primis i titoli di stato, l’attenzione dei risparmiatori, ormai da diversi anni, si è concentrata, spesso, in un asset ormai noto a tutti, ma talvolta visto con un po’ di diffidenza: l’azionario. Un’attività che, sovente, viene chiamata “giocare in borsa”, una definizione vera solo in minima parte: pur rappresentando, per alcuni, una sorta di improprio “gioco d’azzardo”, dove investire piccole cifre nella speranza di ottenere qualche guadagno, investire in borsa richiede una preparazione finanziaria perlomeno sufficiente e un aggiornamento costante dei mercati.

 

Acquistare in Borsa: come scegliere l’intermediario al quale affidarsi

 

La prima scelta alla quale sono chiamati i risparmiatori, è quella dell’intermediario al quale affidarsi quando si decide di allocare una parte dei propri risparmi nel mondo borsistico. Se sino a vent’anni fa l’unico punto di riferimento era la banca, oggi, grazie ad Internet, esiste un’alternativa dal nome trading online, che consente di investire comodamente da casa tramite smartphone, pc o tablet. La comodità, però, non è l’unico appeal del mondo del trading online. Un aspetto decisamente apprezzato è quello economico: grazie alle piattaforme di trading, infatti, è possibile investire nel mondo azionario risparmiando, mediamente, quasi l’80% rispetto al canale bancario. Ed è questo uno dei principali motivi per cui, al giorno d’oggi, la maggior parte dei risparmiatori utilizza internet per allocare i propri soldi nei listini azionari.

 

I portali più affidabili, inoltre, consentono di ampliare le proprie conoscenze grazie ad alcune guide scritte in modo chiaro e semplice, come, ad esempio, questo articolo su come fare ad investire in borsa consapevolmente. Grande attenzione, di conseguenza, va posta nella scelta dei broker finanziari: non tutti, infatti, possono essere ritenuti seri ed affidabili. È buona norma, in tal senso, diffidare da quei siti che millantano stratosferici guadagni a basso rischio: nel mercato attuale, i titoli free-risk offrono rendimenti bassi se non nulli. Il mercato azionario, oltretutto, è di per sé il più esposto, per eccellenza, alla volatilità e richiede l’accettazione di un po’ di rischio da parte dell’investitore. D’altro canto, acquistare azioni vuol dire partecipare, attivamente, al rischio d’impresa, che significa, tradotto in maniera spiccia, restare col cerino in mano in caso di default.

 

Azioni: la diversificazione è un mantra imprescindibile

 

Diventa molto importante, quindi, investire in Borsa solo una parte dei propri risparmi e non la totalità degli stessi: la diversificazione è un elemento cardine in ambito finanziario e ogni risparmiatore lo deve fare proprio. Anche all’interno della fetta destinata al mondo azionario, è consigliabile procedere ad una diversificazione dei titoli presenti, sia per settore industriale che per area geografica. Se, ad esempio, un investitore dovesse acquisire solo titoli del comparto bancario, si esporrebbe, in modo elevato, a possibili shock di questo settore e rischierebbe di veder diminuire in modo significativo il valore del proprio portafoglio titoli. Da valutare, attentamente, anche il rischio default: alcune società potrebbero essere preda della speculazione e accusare repentine discese dopo ottime performance.

 

Per prevenire questa eventualità, gli esperti consigliano di acquistare titoli “too big to fail”, che lasciano intatta il rischio di veder decrescere, anche significativamente, il prezzo del titolo, ma, in linea teorica, sono quasi totalmente immuni dal rischio default. Quando si investe in borsa, pur consapevoli che, come illustrato da diversi studi, l’approccio dev’essere teoricamente di lungo periodo, in modo da far fronte ad eventuali scenari negativi imprevisti nell’immediato, è molto importante il “timing”, ovvero il momento in cui si effettua una operazione di compravendita. Lo sanno bene, in tal senso, i molti trader che operano “infra-day”, cercando di sfruttare anche l’aspetto speculativo, che in Borsa, volente o nolente, è senza dubbio ben presente.

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