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Ecco l’autocertificazione per la fase due: quattro voci per potersi spostare in strada

Lavoro e motivi di salute, ma anche stato di necessità e assoluta urgenza. Il primo dubbio: cosa barrare per andare dai parenti ?

Poche ore e scatta la fase due anche nel comasco dell’emergenza sanitaria. Ci si potrà spostare anche senza autocertificazione ma è bene portarsi dietro il modulo poiché gli spostamenti sono sì consentiti ma per un valido motivo. Sul sito del Viminale è disponibile il nuovo modello di autodichiarazione per gli spostamenti utilizzabile da domani. Può comunque essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non più attuali. L’autodichiarazione, spiega il Ministero, è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo come sempre avvenuto

 

 

Nel nuovo modulo il cittadino deve dichiarare di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio vigenti, sia nazionali che regionali. Sono quindi riportati le quattro motivazioni che possono determinare lo spostamento: comprovate esigenze lavorative; assoluta urgenza; situazione di necessità; motivi di salute. Si lasciano poi sei righe in bianco in cui il cittadino può specificare la ragione dello spostamento. Resta comunque valida, per chi l’ha stampata, la vecchia versione. Basta barrare le parti non attuali che sono indicate sul modello presente sul sito del ministero. Va precisato subito che tra queste ragioni per gli spostamenti non è indicato in modo esplicito la visita a parenti oppure la passeggiata che pure sono autorizzate anche con il mezzo proprio. E questo certo non contribuisce a fare chiarezza, nè a facilitare i cittadini: i motivi degli spostamenti sono lavoro, salute, assoluta urgenza e situazione di necessità. Quale di queste, ad esempio, per andare a trovare i genitori ?

 

 

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I controlli svolti dalle forze di polizia a partire da domani saranno rimodulati nel segno di una valutazione prudente ed equilibrata. A tracciare la linea da seguire è la circolare inviata dal ministero dell’Interno ai prefetti che contiene le prescrizioni dettate nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile scorso. L’ultimo di una serie di provvedimenti emanati nel corso dell’emergenza che contiene le «misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19». Insomma, da domani e per le prossime due settimane in sostanza i controlli assumono anche un nuovo compito: la tutela dei lavoratori che riprendono le loro attività, affinché questo avvenga in sicurezza

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