La nota

Coronavirus, rabbia della Cna: artigiani esclusi dal fondo solidarietà “prima casa”

Bene il Cura-Italia, ma critiche per l'estromissione di alcune categorie dalle agevolazioni

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Gli artigiani e altre categorie del lavoro autonomo sono esclusi dai benefici del Fondo solidarietà “prima casa” previsto dal Decreto Cura Italia. Una situazione “inaccettabile”, secondo l’opinione della CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, che ha scritto al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri per segnalare la necessità di modificare l’art. 4 del decreto attuativo del 25 marzo, che ammette ai benefici del Fondo soltanto le attività indicate all’art. 1 della legge 22 maggio 2017 n. 8. In questo modo non possono accedere al Fondo Gasparrini gli artigiani, i piccoli commercianti e i coltivatori diretti. Il decreto esclude, inoltre, i liberi professionisti non ordinisti, ammettendo soltanto coloro che aderiscono ad associazioni professionali iscritte nell’elenco del Ministero dello Sviluppo Economico.

Allo stesso tempo, CNA ha valutato positivamente la misura del Decreto Cura Italia che prevede la possibilità per lavoratori autonomi e liberi professionisti di accedere al Fondo, nella convinzione che la definizione di lavoratore autonomo e di professionista avesse una interpretazione in linea con le finalità del Cura Italia: assicurare sostegni economici ai soggetti più colpiti dalla crisi provocata dalla diffusione del virus COVID-19.

In seguito a questo, CNA ha chiesto al Ministro Gualtieri di riconsiderare urgentemente i requisiti per l’accesso al Fondo, in modo da consentire agli artigiani e al mondo del lavoro autonomo di beneficiare della misura.

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