Paura e fede

Il vescovo Cantoni e l’emergenza sanitaria:”Affidarci a Dio con tutte le nostre forze”

La sua omelia di oggi a Sant'Abbondio. Sofferenza ed isolamento come compagne quotidiane, le sue parole

Il Vescovo Oscar Cantoni ha celebrato stamattina (senza fedeli) la Santa Messa dalla basilica di S.Abbondio. In questo periodo quaresimale siamo alla terza volta che il presule si rivolge a tutti i fedeli della diocesi con accorate parole:”Ci rendiamo conto tutti della bellezza e della preziosità di questo momento liturgico, che ci dona tanta consolazione e ravviva in noi la certezza della speranza, proprio in questi giorni di isolamento, di sofferenza e di paura. comprendiamo che la fede è un dono divino che in questo tempo ci unisce ancora di più con il Signore Gesù, pane di vita e fonte d’acqua viva, ma anche ci rafforza tra di noi, formando un unico sentire. Constatiamo, infatti, come la lontananza non ci separa, la distanza spaziale piuttosto ci avvicina. Nemmeno il “coronavirus” riesce a spezzare e vincere i vincoli della nostra comunione fraterna, anzi, con la forza del pane di vita, siamo stimolati nel sentirci tutti responsabili del bene comune, perché formiamo un solo corpo in Lui”.

 

Nella sua omelia ha rivolto un particolare ringraziamento a tutti gli operatori che si occupano dei malati e non solo:”Esprimo a nome di tutti ammirazione e gratitudine a quanti si prodigano con tutte le loro forze a servizio dei malati, in famiglia e nei nostri ospedali. Vorrei invitare i medici e gli infermieri che credono nel Signore, oltre all’ammirevole cura terapeutica, ad essere per i loro pazienti anche ministri di consolazione.In virtù del vostro sacerdozio battesimale affidateli al Signore e tracciate sulla loro fronte una piccola croce, a nome dell’intera nostra Chiesa. E’ un impegno che estende un già logorante calendario, ma è un segno di misericordia, che i nostri malati gradiranno, dato che non a tutti i sacerdoti è dato di poterli raggiungere.”. 

 

Monsignor Cantoni ha posto l’accento sui tanti dubbi che proviamo in questo duro momento di prova:” La tentazione di crederci abbandonati da Dio forse è più ricorrente ora che in altri tempi, quando qualcuno ha creduto di poter fare a meno di Lui e vivere come se Dio non esistesse. Questo è per noi un tempo di prova, che ci permette, però, di ravvivare la nostra fede e di affidarci a Dio con tutte le nostre forze“.  Successivamente il richiamo alla responsabilità:”La fede in Dio ci insegna in questo tempo a sentirci responsabili gli degli altri. Se vogliamo uscire da questa crisi dobbiamo sentirci una cosa sola tra di noi, responsabili dei nostri fratelli e sorelle, perchè tutti amati da Dio, preziosi al suo cuore di padre. La nostra è dunque sete di guarigione, non solo dal corona virus, ma dai nostri egoismi, dalla pretesa di uscirne da soli, senza prenderci cura degli altri.”

 

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