Como

Nello scavo tra i finalisti del premio “Per un Giornalismo a Testa Alta”

Nello Scavo tra i finalisti del premio "Per un Giornalismo a Testa Alta”

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Nel secondo anniversario della scomparsa del reporter di guerra Mimmo Càndito, sono stati resi noti i nomi dei finalisti della prima edizione del premio ”Mimmo-Càndito – Per un Giornalismo a Testa Alta”. Tra questi anche il giornalista di Avvenire  Nello Scavo, siciliano di nascita, comasco da qualche anno, che è in lizza nella sezione dedicata alle Opere con un reportage dalla Libia.

Negli anni Scavo ha indagato sulla criminalità organizzata e il terrorismo globale, firmando servizi da molte zone «calde» del mondo come la ex-Jugoslavia, la Cambogia e il Sudest asiatico, i paesi dell’ex Urss, l’America Latina, il Corno d’Africa e il Maghreb.
Nel settembre 2017 è riuscito a introdursi in una prigione clandestina degli scafisti libici, raccontando in presa diretta quali siano le condizioni dei migranti intrappolati. Nel 2016, dopo avere percorso e raccontato per oltre un anno la rotta terrestre dei Balcani, insieme a carovane di profughi, è stato in Siria scoprendo le catacombe dove sono tornati a vivere i cristiani sotto i bombardamenti. Nel 2011 è stato tra i primi al mondo a entrare insieme a Cnn, Reuters e New York Times nella città di Mogadisho, mentre la capitale somala veniva devastata da una nuova ondata di combattimenti.
Negli ultimi anni è stato tra i giornalisti internazionali a trascorrere più tempo sulle navi di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. E nel gennaio 2019 è stato il primo giornalista a salire a bordo della nave Sea Watch 3 che per tre settimana è stata bloccata in mare dopo avere soccorso, conla Sea Eye, 49 migranti a cui non era stato permesso di sbarcare.
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Quello di Nello Scavo è un curriculum professionale molto siile a quello dell’intestatario del premio: Mimmo Càndito,  un grande giornalista che ci ha lasciato esattamente due anni fa, il 3 marzo 2018, dopo una lotta lunga e coraggiosa contro il tumore. Lui le guerre le ha viste da vicino, purtroppo ne aveva viste tante come inviato de La Stampa. Per volontà dell’associazione presieduta da sua moglie Marinella Venegoni, è stato istituito il Premio ”Mimmo Càndito – Per un Giornalismo a Testa Alta”, che intende promuovere e onorare i valori che hanno improntato la vita personale e professionale di una grande firma del giornalismo “in trincea”.

La giuria, composta dal prof. Alessandro Triulzi (Presidente) e dalle giornaliste Marina Verna ed Emmanuela  Banfo, ha decretato i nomi dei finalisti, cinque per ogni sezione.

Sezione Opere (Articoli o reportage giàpubblicati):

  • Laura Battaglia (“Yemen, un paradiso in polvere”)
  • Daniele Bellocchio (“Il Ciad, in fuga da Boko Haram”)
  • Simona Carnino (“Il potere di un passaporto / Viaggiare bagnati”)
  • Nello Scavo (“Libia, tra segreti di Stato e accordi indicibili”)
  • Elena Stancanelli (“Venne alla spiaggia un assassino”).

 

Sezione Progetti d’inchiesta:

  • Marco Benedettelli (“Da braccianti a operai per il mercato globale. Il nuovo proletariato etiope del polo industriale di Mekelle”)
  • Viola Hajagos (“Centroamerica e diritto di aborto”)
  • Francesco Pasta (“I gecekondu di Istanbul”)
  • Roberto Persia (“Oltre il confine: migranti attraverso il Marocco”)
  • Sara Tonini (“Il ruolo di internet nella Resistenza palestinese”)

 

Per conoscere il nome dei vincitori, sperando che uno sia quello di Nello Scavo, occorrerà aspettare.  Vista l’attuale emergenza sanitaria, data e luogo della premiazione verranno comunicati più avanti.

 

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