La normativa

Lo sport chiude le porte ai tifosi fino al 3 aprile: le nuove disposizioni per l’emergenza

Arrivate in serata, ecco gli stralci più significativi. Nessuna deroga per la tutela della salute.

Bisogna adeguarsi. Tutti, nessuno escluso. Dalla serie A di calcio ai dilettanti. Un mese a porte chiuse per tutte le gare sul territorio nazionale, non solo in Lombardia. La decisione del Governo arriva in serata e ricalca quelle che sono state le anticipazioni di queste ore. Ecco le decisioni sul calcio e sullo sport:

IL DECRETO

Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d). All’art 4, comma 1, si può leggere: “Le disposizioni del presente decreto producono il loro effetto dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020”.

Dal calcio al basket, dal volley alla pallanuoto. Tutti si devono adeguare ora. Porte chiuse anche in provincia fino al 3 aprile
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