Allarme coronavirus

Como, si cerca di ripartire: cosa funziona e cosa no, il dettaglio delle limitazioni

La prima giornata dopo l'allarme Coronavirus. Il dettaglio di cosa succede anche in Comune ed in tutto il territorio.

Como cerca di ripartire anche se dopo il week-end ad alta paura – per il rischio dei contagi del Coronavirus – non è proprio la cosa più facile da fare oggi. Uffici comunali chiusi, bar e pub aperti fino alle 18, ristoranti aperti. Chiusura, invece per palestre (anche se molti sindaci hanno chiesto specifiche alla Regione ed oggi si dovrebbe sapere di più), luoghi religiosi – anche le moschee rientrano in questo caso – e tutte le manifestazioni sportive con pubblico. Regolari i servizi pubblici (bus, treni e battelli) anche se le scuole sono chiuse. Studenti a casa – di ogni ordine e grado – fino a domenica su disposizione della Regione.

 

LE PAROLE DEL SINDACO LANDRISCINA IERI SERA AI COMASCHI

 

E QUESTA L’ORDINANZA DEL PREFETTO DI COMO IGNAZIO COCCIA

 

 

Con riferimento all’evoluzione dello scenario epidemiologico relativo all’infezione “polmonite da nuovo coronavirus” (2019-nCoV) ed alla luce delle indicazioni pervenute dalla Prefettura di Milano nonché delle risultanze emerse all’esito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutasi in data odierna presso la Prefettura, con la partecipazione dei Sindaci dei Comuni di maggiori dimensioni, il Prefetto Ignazio Coccia, con circolare diffusa nel pomeriggio di oggi, ha anticipato ai Sindaci le misure che saranno adottate a brevissimo dall’Autorità Sanitaria Regionale, in coerenza con le indicazioni nazionali:

  • sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico;
  • sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani, ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza;
  • sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’art. 101 dei codici dei beni culturali e del paesaggio, di cui al D.L. 42/2004, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti e luoghi;
  • sospensione di ogni viaggio di istruzione, sia sul territorio nazionale sia estero.

In detto contesto, nel precisare che il provvedimento formale in fase di redazione potrebbe contenere ulteriori restrizioni – di cui verrà data tempestiva notizia – e sarà soggetto, in ogni caso, a modifiche a seguito dell’evolversi dello scenario epidemiologico, è stata attirata la particolare attenzione dei Sindaci sull’opportunità di disporre, a fini precauzionali, la sospensione delle manifestazioni e degli eventi caratterizzati da significativo afflusso di pubblico che si svolgano nei rispettivi territori.

 

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