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Lunedì del Cinema: un profondo senso di umanità in “Quando eravamo fratelli”

Lunedì del Cinema: un profondo senso di umanità in "Quando eravamo fratelli"

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Manny, Joel e Jonah sono tre fratelli, inseparabili, che affrontano l’infanzia nella loro città natale  rispondendo come possono al precario affetto dei loro genitori afflitti dalle pesanti difficoltà economiche. Il bel film di Jeremiah Zagar è in programma il 24 febbraio al Gloria per i Lunedì del Cinema.

Una famiglia della estrema periferia newyorkese dove inizia la campagna. Una casa che sembra immersa in una dimensione a sé. Tanta voglia di rimanere bambino, che si contrappone a un’obbligata crescita prematura. Quello che il cineasta statunitense Jeremiah Zagar ha voluto mettere in scena nel suo “Quando eravamo Fratelli”,  tratto dall’omonimo romanzo di Justin Torres, è sì un tema più e più volte sfruttato nel corso di più di centoventi anni di storia del cinema, ma, allo stesso tempo, è qualcosa di talmente personale e delicato da necessitare ogni volta, per forza di cose, un punto di vista del tutto personale. Meglio ancora se si attinge a piene mani dal proprio passato. E questo è, dunque, proprio quello che Zagar ha fatto, dando vita a un prodotto del tutto soggettivo, delicato e raffinato. Un romanzo di formazione con un taglio registico del tutto innovativo e un giovane protagonista (impersonato da Evan Rosado, qui al suo esordio sul grande schermo) perfettamente in grado di reggere un intero lungometraggio.

Prende il via, così, la storia di Jonah, un bimbo di nove anni che vive insieme ai due fratelli maggiori, Manny e Joel, e ai suoi genitori. “Ma” e “Pa” sono innamorati. Molto innamorati. Ma è davvero sano questo loro amore o si tratta di un rapporto di dipendenza reciproco che può sforare in atti violenti e autodistruttivi? Tutto quello che, qui, non funziona, non sfugge agli occhi dei tre bambini, ognuno dei quali reagisce a modo proprio, compiendo piccoli furti o atti vandalici, oppure, come nel caso di Jonah, chiudendosi in sé stesso e disegnando con pastelli colorati figure stilizzate su di un foglio su cui precedentemente era già stato scritto.

Ogni cosa rappresentata in Quando eravamo Fratelli ci viene mostrata esclusivamente dal punto di vista del piccolo Jonah. La macchina da presa (usata rigorosamente a mano) dal canto suo non abbandona mai il ragazzino, facendo in modo che lo spettatore stesso si identifichi con lui e proprio come lui percepisca ciò che sta accadendo intorno. A questo punto, dunque, entra in gioco un riuscito fuori campo, con scene di violenza solo udite attraverso porte chiuse e (non troppo) vagamente immaginate

lunedì del cinema

Quando eravamo fratelli, titolo originale We the Animals, è uno dei film che al Sundance 2018  hanno più entusiasmato pubblico e critica. Robert Redford lo ha amato molto perché,  ha detto: «E’ drammatico e poetico, venato da un umorismo e da malinconia per le sorti di tre giovani fratelli». I tre ragazzini sono i veri protagonisti e Jonah, il più giovane, ha un animo gentile, rifugge la violenza che inizia a serpeggiare nei fratelli e quella del mondo che lo circonda e tramuta in disegni (che diventano intermezzi d’ animazione nel film) i suoi pensieri e sogni. Il padre è portoricano, la madre bianca, l’uomo a volte se ne va “ma ritorna sempre” dice Jonah, che insieme ai due fratelli maggiori chiede alla vita a gran voce “più calore, calore calore”. La voce fuoricampo più volte ribadisce: «Volevamo di più, non denaro, non beni ma volevamo più volume, più muscoli, più  emozioni».

 

 

Spazio Gloria via Varesina – Como

24  febbraio ore 21

QUANDO ERAVAMO FRATELLI

di Jeremiah Zagar

Interpreti:   Raúl Castillo e Josiah Gabrie

USA  2018

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Ingressi: Intero € 7 – Ridotto € 5 (under 18 – over 65).
Le proiezioni sono riservate ai soci ARCI

Spazio Gloria via Varesina, 72

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