L'operazione

Blitz della Finanza nei boschi del comasco: presi gli spacciatori, oltre 3.000 dosi vendute

I dettagli dell'operazione conclusa in queste ore tra Lario e Brianza. Si tratta di cittadini marocchini.

I Finanzieri della compagnia di Erba, nell’ambito dell’Operazione “Sottobosco”, coordinata dalla dottoressa Alessandra Bellù, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Como, hanno dato esecuzione ad una misura restrittiva personale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Como, Dott. Francesco Angiolini, nei confronti di cinque soggetti di nazionalità marocchina, di cui quattro in carcere e uno con obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, accusati di spaccio di sostanze stupefacenti in alcuni comuni delle province di Como, Lecco e Monza Brianza.
L’attività di polizia di giudiziaria trae origine dal rinvenimento di un cellulare ed alcune dosi di hashish su di un’autovettura con due soggetti a bordo che, dopo un inseguimento nel comune di Arosio da parte dei Finanzieri, riuscivano a darsi alla fuga abbandonando l’auto.  L’esame dei tabulati telefonici del cellulare rinvenuto, disposto dal magistrato inquirente, ha consentito di risalire all’utilizzatore e alla sua rete di spaccio determinandone l’arresto nel mese di luglio dello scorso anno.

Gli ulteriori accertamenti investigativi effettuati, attraverso attività di intercettazione telefonica, pedinamenti, osservazioni e acquisizione di informazioni dagli acquirenti, hanno consentito di identificare e segnalare alla magistratura lariana cinque soggetti marocchini (quattro uomini, tra cui il soggetto già arrestato e una donna), residenti a Milano, Pavia, Garbagnate Monastero e Rogeno (Lecco), responsabili di detenzione a fini di spaccio.

Complessivamente, per il periodo ottobre 2018 – dicembre 2019, sono stati sequestrati tre autoveicoli, due cellulari, denaro contante frutto dello spaccio nonché ricostruite 3165 cessioni di sostanza stupefacente di cocaina per un totale di 1.200 grammi del valore di 110.000 euro circa.

L’esecuzione dell’Ordinanza è durata alcuni giorni considerato che i responsabili, frequentemente, si trasferivano in nuovi territori senza effettuare le dovute comunicazioni agli uffici comunali. Inoltre, due di loro, dimoranti in zona Lorenteggio a Milano e risultati essere chiedenti asilo per motivi umanitari, all’atto dell’arresto, sono stati trovati in possesso di 17 cellulari, 14 schede telefoniche e 1.000 euro in contanti. Altri due soggetti sono stati raggiunti, uno, già detenuto per il precedente arresto, nella casa circondariale di Como e uno nel comune di Rogeno per la notifica dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L’ultimo dei soggetti risulta, al momento, non reperibile.

 

 

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