La precisazione

Camerlata, la vittima dell’aggressione:”20 minuti di terrore, poi lo hanno fermato”

Le sue parole dopo essere stata avvicinata da un ragazzo ubriaco. "Mi hya fatto male sentirmi dire di chiamare da sola i carabinieri".

Ieri la posizione della Questura dopo il brutto episodio – aggressione in via Scalabrini a Camerlata domenica sera – ai danni di due donne. Le parole degli agenti che sono intervenuti subito dopo la richiesta arrivata da alcuni dipendenti di un locale della zona. Oggi la vittima ci ha chiesto – e l’abbiamo prontamente accontentata – di poter precisare alcuni dettagli in particolare sulla tempistica dell’episodio. Resta lo sconcerto per quello che è accaduto. Per fortuna Veronica e la nipotina non hanno avuto ripercussioni anche se lo choc è tutt’altro che finito. A loro un affettuoso saluto anche da parte della redazione. E queste le sue parole.

 

 

Comprendo che voi  – ieri – vi siate rifatti a quanto dichiarato dalle forze dell’ordine, che è assolutamente vero. Le forze dell’ordine infatti sono state allertate dai ragazzi del vicino Birrificio che hanno sentito le urla, sono prontamente intervenute arrestando il mio aggressore . 

Questo però è accaduto dopo una ventina di minuti, durante i quali io mi difendevo dall’aggressore e chievo aiuto. Alle 8 di sera potete immaginare il via vai di persone in via Scalabrini, sia in macchina che a piedi. Passanti a cui io ho chiesto espressamente aiuto. Una coppia dall’altro lato della strada (2 metri) mi ha risposto “chiamateli tu i carabinieri” e questo come puoi immaginare mi ha profondamente ferito. 

Il non intervento di queste persone (non l’atto di eroismo ma almeno la cura di avvisare prontamente le autorità) ha protratto la situazione fino appunto, all’intervento di due ragazzi del birrificio che mi ha permesso di fuggire in auto.  Solo in un secondo momento, dopo aver riportato a casa la mia nipotina e averla rassicurata, mi sono recata in Questura per la denuncia.

Ho voluto rendere “pubblico” quanto accaduto per sensibilizzare i miei concittadini e cercare di risvegliare le coscienze perché quanto è accaduto a me e alla mia nipotina non accada più. Menzionavo infatti di aver partecipato nel pomeriggio alla marcia della pace, proprio perchè ho respirato durante quel pomeriggio un sentimento di vicinanza e solidarietà, che si è poi confrontato con un sentimento di solitudine e tristezza durante lo spiacevole episodio della sera. 

Ci tengo ancora una volta a ringraziare le autorità per il lavoro svolto, per essersi premurati anche di ricontattarmi il giorno seguente e i ragazzi del birrificio che sono intervenuti oltre a tutte le persone che in questi giorni hanno espresso la loro solidarietà. 

Grazie

Veronica

 

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