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Como

“Lo schiaccianoci” la fiaba di Capodanno al Teatro Sociale

Una fiaba che ben si sposa con il sapore delle feste, quella dello Schiaccianoci, un balletto con musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij che per questo Capodanno è stato protagonista al Teatro Sociale di Como. Loro sono i ballerini del Russian Classical Ballet e, attraverso due ore di spettacolo davvero unico, hanno accompagnato il pubblico nell’ultima sera del 2019.

La prima rappresentazione di questo balletto ebbe luogo il 18 dicembre 1892 presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e fu diretta da un compositore italiano, quel Riccardo Drigo famoso soprattutto come Direttore della Musica per il Balletto Imperiale, per il quale compose lavori collaborando con il grande ballerino e coreografo Marius Petipa.

Basato sulla fiaba “Lo Schiaccianoci e il re dei topi” di E.T.A. Hoffmann adattata, per il libretto, utilizzando come base anche la “Storia di uno schiaccianoci” di Alexandre Dumas padre, il racconto narra di una ragazza che sogna un principe, ma il suo non è un sogno totalmente idilliaco. Oltre ai giochi e alle fate vi compare, infatti, uno degli animali che provoca maggior disgusto in assoluto: Il topo. Ma non un topo qualsiasi, addirittura il Re dei Topi, e tutto uno squadrone di roditori che si alternano alle fantastiche immagini del suo sonno per guastarne gli effetti benefici. Però, quando il suo amato Schiaccianoci sarà in pericolo, Clara non esiterà a mettere da parte le sue paure: con l’aiuto di una scarpa, neutralizzerà il malvagio topo e, allo stesso tempo, scioglierà l’incantesimo che voleva un vero Principe costretto all’interno dello Schiaccianoci. Ed eccola, Clara, che seguiamo in un regno nel quale la Fata Confetto trasporta lei, insieme a noi, nell’indimenticabile mondo di quando siamo stati bambini.

Indimenticabile e indimenticata è proprio la composizione “The Nutcracker”, insieme al genio di Pëtr Il’ič Čajkovskij che melodie come la “Danza dello zucchero fatato” e il “Valzer dei fiori” hanno trasportato attraverso 127 anni per arrivare fino alla fine di questo 2019. E lo sa bene il Russian Classical Ballet, compagnia composta da un cast di ballerini diplomati nelle scuole più prestigiose e diretto da Evgeniya Bespalova, che si propone già dalla sua fondazione – Mosca 2005 – di conservare integralmente la tradizione del balletto classico russo.

Ed è il misterioso costruttore di giocattoli e orologiaio Drosselmeyer, zio di Clara e suo fratello Fritz – che nella fiaba porta regali a tutti i bambini intrattenendoli con giochi di prestigio, una specie di mago che ci incanta e ci stupisce – a darci uno dei migliori insegnamenti che si possono impartire ai bambini circa i loro giochi, ovvero quello di averne cura. Una parola importante, questa, che non va dimenticata nemmeno nella vita da adulti, e che aleggia in teatro mentre il pubblico si avvia, in serenità, verso il nuovo anno. Insieme alla bellissima musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij e alla danza, corpo in movimento che, spesso, quando viene lasciato parlare ha cose veramente interessanti da dirci.

Sabrina Sigon

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