Fuori provincia

Manhattan Transfer, 50 anni di canzoni senza tempo, in concerto a Chiasso

Arriva a Chiasso un quartetto  esplosivo e senza tempo che ha fatto la storia della musica pop e non solo, venerdì 20 dicembre, ore 20.3o, sul palco del Cinema Teatro saliranno  i MANHATTAN TRANSFER, uno dei gruppi vocali più iconici del panorama internazionale, maestri nello stile canoro jazz in cui le parole sono adattate a melodie originariamente eseguite dall’orchestra, geni che portano all’estremo questo meccanismo e ne fanno un’arte di altissimo livello.

Nati nel 1969 grazie al produttore e cantante Tim Hauser, i Manhattan Transfer sono impegnati nel Live on Tour celebrativo per i 50 anni di carriera ripercorrendo le tappe di una lunga discografia dall’album d’esordio “The Manhattan Transfer”, passando per le 12 nominations ai Grammy con “Vocalese”, fino a “The Chick Corea Songbook”, una scia di canzoni  storiche con cui il gruppo conquista e diverte il pubblico come  “Boy from New York city”, “Soul food to go” fino a “Birdland” divenuta la loro canzone sigla

Grazie al loro virtuosismo, alla straordinaria versatilità e alla capacità di abbattere le barriere fra generi musicali, fondendo pop, jazz, R & B, rock and roll, swing, classica e musica a cappella, The Manhattan Transfer da mezzo secolo ricoprono un ruolo fondamentale per la musica contemporanea, oltre a vantare milioni di dischi venduti in tutto il mondo. 

Il concerto di Chiasso. vista la data, assumerà anche note natalizie, del resto i Manhattan Transfert hanno in repertorio le loro versioni di molti standard delle feste. I quattro cantanti Alan Paul, Cheryl Bentyne, Janis Siegel, Trist Curless  saranno affiancati dal trio formato da Yaron Gershovsky, piano; Ross Pederson batteria; Boris Kozlov contrabbasso & basso elettrico.

&nbsp

CINEMA TEATRO DI CHIASSO

Venerdì 20 dicembre 2019, ore 20.30
THE MANHATTAN TRANSFER
Live on Tour

&nbsp

BIGLIETTI e PREVENDITA
Prima categoria CHF/ Euro 38.-
Seconda categoria CHF/ Euro 30.-
Terza categoria CHF/ Euro 25.-
Quarta categoria CHF/ Euro 20.-

La cassa del Cinema Teatro è aperta al pubblico per informazioni, prenotazioni, acquisto biglietti da martedì a sabato dalle ore 17.00 alle 19.30. Questo servizio è anche disponibile telefonicamente negli stessi orari: 0041 (0)58 122

manhattan transfer

Sono trascorsi ormai 50 anni da quando Tim Hauser si guadagnava da vivere guidando un taxi a New York e sognando di creare un quartetto vocale “sui generis” che potesse davvero abbracciare diversi stili musicali, qualcosa di totalmente unico nel campo della canzone americana. Hauser era stato in gruppi doo-wop, gruppi folk e persino in un quintetto di breve durata chiamato The Manhattan Transfer (ndr., il nome richiama il romanzo di John Dos Passos “Manhattan Transfer”, pubblicato nel 1925 e dedicato alla New York dell’Età del Jazz e al suo sviluppo negli anni Venti).Ma mentre imperversavano i suoni di jazz, R&B, pop, rock&n’roll, salsa e swing, Hauser sognava armonie a quattro parti senza limiti.

Nell’autunno del 1972, Tim Hauser incrocia una giovane aspirante cantante di nome Laurel Massé, che conosceva l’unico album del precedente combo di Hauser e che stava cercando di formare un gruppo. Qualche settimana dopo, l’incontro con Janis Siegel, nativo di Brooklyn; anche se già in un gruppo, Siegel accettò di dare una mano in alcune demo e in breve tempo fu il terzo membro dei Manhattan Transfer. Mentre Hauser, Massé e Siegel iniziavano le prove, l’allora fidanzato di Massé (che suonava la batteria in una band di Broadway) presentò Hauser e Siegel ad Alan Paul, che era coprotagonista nella produzione originale di Grease.

Nel 1974 il gruppo inizia ad esibirsi regolarmente nei locali di New York City, diventando presto la principale attrazione live. La band firma per la Atlantic Records e pubblica l’album del debutto, omonimo, nel 1975: il secondo singolo, remake del classico gospel dei Friendly Brothers “Operator”, consegna alla band il primo successo nazionale. I due album successivi, “Coming Out” e “Pastiche”, portano i Manhattan Transfer nella Top 10 in Europa, oltre al primo successo in Gran Bretagna e Francia con “Chanson d’Amour”.

Dopo un incidente d’auto, nel 1978 Massé decide di lasciare il gruppo. Il posto viene preso da Cheryl Bentyne, veterana dei The New Deal Rhythm Band. Il primo album con l’ormai leggendario quartetto di Hauser, Siegel, Paul e Bentyne esce nel 1979 con il titolo di “Extensions”. Il disco presenta anche un remake vocale del classico dei Weather Report “Birdland”, che diventa poi l’inno del gruppo e che porta i primi due Grammy Awards per la miglior Jazz Fusion Performance e miglior arrangiamento per voci. Nel 1981 i Manhattan Transfer diventano il primo gruppo in assoluto a vincere nello stesso anno i Grammy Awards sia nella categoria Pop che Jazz; nel 1985 l’album
“Vocalese” porta ben 12 nominations, facendo guadagnare alla band il prestigio di gruppo vocale fra i
più importanti e innovativi nella storia della musica pop.

Gli anni Novanta sono caratterizzati dalla produzione di materiale più originale (compresi un album per
Natale – diventato uno dei cinque più venduti del settore alla Columbia Records – brani per bambini,
diverse produzioni swing). Fra le collaborazioni figurano quelle con Tony Bennett, Bette Midler, Smokey
Robinson, Laura Nyro, Phil Collins, B. B. King, Chaka Khan, James Taylor. All’inizio del nuovo millennio,
con milioni di dischi venduti in tutto il mondo, i Manhattan Transfer dimostrano ancora una volta la loro
straordinaria abilità di anticipare i tempi, collaborando con il produttore Craig Street per registrare “The
Spirit Of St. Louis”, tributo alla musica di Louis Armstrong.

L’uscita nel 2006 di “The Definitive Pop Collection”, retrospettiva dei più grandi successi del gruppo, lancia il 35° anniversario del gruppo, due anni più tardi. Del 2009 l’uscita di “The Chick Corea Songbook”.
Nel 2014 la band perde il suo fondatore e amico Tim Hauser, la cui presenza resta comunque viva attraverso la musica. L’avventura però continua con Trist Curless.
Nel 2018 esce il nuovo album “The Junction” prodotto da Mervyn Warren.

commenta