Economia

I mercati italiani e le regole degli investimenti

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I movimenti di borsa fanno parte della quotidianità e sono diventati di sempre più facile accesso oltre che di intuitiva comprensione. La terminologia, un tempo ‘riservata’ a una ristretta cerchia di addetti ai lavori e super esperti, è entrata ormai di diritto nella cronaca di ogni giorno: impossibile ignorare le conseguenze che fatti ed eventi di respiro nazionale e internazionale hanno nei confronti dei mercati globali. Con un occhio da tenere sempre aperto su ciò che avviene nella finanza di ‘casa nostra’, ovvero all’interno dei mercati italiani. Ecco perché monitorare le notizie e le relative oscillazioni riveste un’importanza decisiva. Partiamo dal concetto di base, ovvero quello di ‘mercati regolamentati’. Si tratta di mercati finanziari che si caratterizzano per la presenza di una disciplina che abbraccia più ambiti e che pone le regole per la negoziazione, indica i requisiti per diventare intermediari e quelli per la quotazione. In Italia bisogna fare riferimento innanzitutto a Borsa Italiana (detta anche Piazza Affari), che ha la gestione di Borsa Milano ovvero la più importante del nostro Paese. Si colloca in una fascia media, con riferimento a quelli che sono i livelli di capitalizzazione e la complessiva importanza delle distinte società quotate sui listini: in quelli di Borsa Italiana sono quotate azioni (che hanno il peso maggiore) ma anche derivati, obbligazioni ed ETFplus.

 

Viaggio tra asset, capitalizzazioni e quotazioni

Sono tre i mercati regolamentati dove le azioni vengono quotate: Mta, Aim italia e Miv. Mta è l’acronimo di Mercato Telematico Italiano, il quale raccoglie le società con una capitalizzazione di livello medio alto. Su Mta – che è gestito da Borsa Italiana – non si scambiano solo e unicamente azioni ma anche bond, warrant e convertibili. Di questo particolare mercato fa parte anche il segmento Star, che comprende tutte le società con capitalizzazione tra i 40 milioni e il miliardo di euro. Parlare di Mta vuol dire fare riferimento a diversi indici, come Ftse Italia All Share, Ftse Mib (questo senza dubbio il più noto, che raggruppa le società con più alta capitalizzazione in Piazza Affari), Ftse Italia Mid Cap e altri. Aim Italia è poi il secondo mercato gestito da Borsa Italiana: ha avuto origine nel 2012 dalla fusione di Mac (Mercato alternativo del capitale) e Aim Italia. Raccoglie imprese di piccola e media grandezza, con alte prospettive di crescita (determinate secondo criteri ben precisi e stringenti). Infine, è possibile affermare che tra quei mercati coordinati e organizzati da Borsa Italiana senza dubbio il Miv (acronimo di Mercato degli Investment Vehicles) è meno noto e comprende al suo interno fondi chiusi e immobiliari, di private equity e investment company. L’evoluzione dei diversi strumenti finanziari si rispecchia in un aggiornamento costante di ciò che è incluso nel Miv stesso. Infine, concludiamo l’analisi precisando che Borsa Italiana gestisce poi 4 mercati obbligazionari che affiancano quelli classici azionari: il Mot (Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato), ExtraMot (qui si negoziano obbligazioni di emittenti italiani ed esteri), ExtraMot pro e Sedex (il primo si rivolge a investitori di stampo istituzionale, l’altro riguarda solo Covered warrants e Certificates).

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