L'inchiesta

Le mazzette per agevolare le pratiche fiscali: patteggia anche l’ex direttore Leoni

Prima i due Pennestrì, finiti ai domiciliari. Ora anche la figura chiave dell'inchiesta verso la definizione della condanna e l'uscita dal carcere

Dopo che hanno ottenuto gli arresti domiciliari – con la proposta di patteggiamento  a quattro anni e mezzo e qualcosa di meno il figlio Antonio e Stafano Pennestrì, ecco che adesso anche Roberto Leoni, l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate di Como, sarebbe pronto a patteggiare. Quattro anni la pena con la quale il dirigente pubblico chiuderebbe i conti con la giustizia. Patteggiamento da ratificare in Tribunale, ma ormai tutto concordato tra legale e Pm titolare dell’inchiesta.
Leoni sarebbe stato al centro del vorticoso giro di mazzette per agevolare le pratiche fiscali. Arrestato nel giugno scorso e detenuto nel carcere di Busto Arsizio, l’ex dirigente dell’Agenzia era sempre rimasto in silenzio, fino a pochi giorni fa, quando ha chiesto di parlare con il magistrato titolare dell’inchiesta. Ed ha parlato molto per spiegare e chiarire la sua posizione. Ora arriva anche la richiesta di patteggiamento, cosa già avanzata anche dai legali dei due Pennestrì prima di ottenere gli arresti domiciliari

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