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La strategia eSports della Formula 1

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E come i grandi dello Formula 1 vogliono coinvolgere i millennials e avvicinarli allo sport reale attraverso quello elettronico

Tra pochissimo tempo gli anni che stiamo vivendo, in particolar modo quelli dal 2010 in poi, passeranno alla storia come gli anni degli eSports. Stiamo parlando degli sport elettronici, che hanno visto un rapido e graduale sviluppo, attirando sempre nuovi giocatori e sempre nuovi investimenti.

Il 2018, ad esempio, è stato un anno fondamentale: Michael Jordan e Mark Cubano hanno investito tantissimo in questo settore e gli esperti prevedono un trend simile anche per il 2019. Gli eSports sono il territorio in cui si mette in pratica la larga intesa della tecnologia che si sposa con aziende automobilistiche, con telecomunicazioni, con i fast food, con i ristoranti, con aziende che producono abbigliamento e simili.

È il caso di Activision Blizzard, madre del famoso e popolare gioco “Overwatch”, che ha creato la Overwatch League Season ispirandosi ai campionati sportivi tradizionali: si punta sulla vendita di spazi pubblicitari e si stringono partnership per portare enormi introiti al gioco. Così lo scorso anno, Robert Kraft, numero uno dei New England Patriots, ha speso 20 milioni di dollari per la squadra del Boston della Overwatch League, facendo da apripista per altre società, come la Riot (“League of Legends”).

Il mondo degli eSports è un mondo in crescita continua che si nutre soprattutto delle passioni dei millennials. A loro offre l’opportunità di continuare a giocare ai videogiochi e di guardare video in streaming. Due delle grandi passioni di questa fascia d’età.

Parlavamo di alleanze tra aziende e settori diversi. L’esempio più virtuoso è la F1 New Balance ESports Series 2018 un torneo che ha riunito i più talentuosi giocatori di motorsport del mondo per il secondo anno consecutivo, con la possibilità di entrare a far parte di un team di Formula 1. Un successo senza precedenti: un record di pubblico di 1,2 milioni sulle reti televisive e di 3,2 milioni di persone sul live stream dedicato, di cui almeno il 70% con età inferiore ai 34 anni. Il campionato, dal punto di vista pratico, ha coinvolto 26 piloti di 12 nazionalità diverse che si sono sfidati per vincere il premio di 200.000 dollari.

Un successo di cui è ovviamente fiera la Formula 1, che sta mostrando negli ultimi anni un’attenzione sempre maggiore nei confronti di questo settore, comprendendo come l’alleanza con l’eSports possa aiutare a portare i giovani verso lo sport vero. I millennials infatti non amano i Gran Premi e le corse di automobili: hanno necessità più veloci, rapide, istantanee. Con la mediazione degli sport elettronici, però, sarà più facile convertirli ad appassionati.

Con un interesse che può anche tradursi in carriera reale nelle corse vere: Lando Norris, nome celebre nel gaming, quest’anno farà il suo debutto in McLaren e forse sarà affiancato da Enzo Bonito, che aveva giocato nel team McLaren Shadow nella F1 ESports Pro Series 2018 e lo scorso 19 gennaio ha guidato alla Race of Champions 2019 allo stadio Foro Sol in Messico. Dal virtuale al reale il passo, a volte, è veramente breve.

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