Home

Lunedì del Cinema: “Cold war” un grande film per un grande amore

Il regista polacco Premio Oscar 2015 Pawel Pawlikowski è tornato al cinema con Cold War, un racconto in bianco e nero sullo sfondo della guerra fredda, in cui passione e sentimento si intrecciano disegnando un’intensa e indimenticabile storia d’amore. E il film, in programma lunedì 25 marzo per la rassegna i Lunedì del Cinema Gloria, è arrivat d un soffio dall’Oscar anche quest’anno con la candidatura per il miglior  film straniero e per il regista Pawlikowski.

Pawel Pawlikowski mette in scena una storia d’amore ai tempi di un regime totalitario, in un mondo di artisti. In meno di un’ora e mezza scorrono dieci anni di conflitto, dal 1949 al 1959: il conflitto degli amanti e quello della Guerra fredda.

A Guerra fredda iniziata, nella campagna polacca si aggira uno strano terzetto: Wiktor, un musicista, Irena, una musicologa e a completare un burocrate del partito; vanno di villaggio in villaggio per raccogliere le canzoni della tradizione, da registrare su un magnetofono per la salvaguardia del patrimonio popolare. Poi, in un castello in rovina, fanno le audizioni per costituire un ensemble di musica, di voci e di danza; un’operazione che presto si trasforma in uno strumento di retorica nazionalistica, in opposizione alla cultura occidentale considerata manifestazione di un’élite decadente da spazzare via.

Durante le selezioni Wiktor incontra Zula, giovane e bella, che sa cantare e ballare ed è alla ricerca di un modo per sfuggire alla povertà: è stata in carcere per aver ucciso il padre che la abusava “Mi confondeva con la mamma, così ho usato il coltello per spiegargli la differenza “. Dall’incontro esplode la passione; ma se per Wiktor, un intellettuale, il desiderio è di andare via, a Parigi per poter suonare jazz, per potersi sentire artisticamente libero, quello di Zula è di restare in un porto sicuro, che conosce: per lei il comunismo non è un problema, mentre Parigi è un’incognita che le fa paura.

Breve, acuta e smagliante è la regia, che sviluppa quadri in profondità: la passione di Zula e Wiktor in primo piano e la storia politica della Polonia sullo sfondo, uno sfondo che riverbera sui personaggi perché impatta sulle loro vite, sulle loro scelte. Un film cantato, tanto e bene; e la sofferenza è raccontata attraverso l’addizione e la sottrazione del suono. La musica esce potente dalle immagini e diviene elemento portante: le vicende dell’ensemble consentono a Pawlikowski di parlare dei cambiamenti della società polacca, la musica è veicolo per parlare di politica. Il gruppo folkloristico creato nel film è ispirato a quello fondato realmente in Polonia dopo la guerra e ancor oggi attivo.

lunedì del cinema cold war

“Cold War” è dedicato ai genitori del regista Pawel Pawlikowski, i cui nomi sono condivisi dai protagonisti del film. I veri Wiktor e Zula morirono nel 1989, poco prima della caduta del Muro di Berlino e rimasero insieme, tra alti e bassi, per 40 anni. Pawlikowski li ha descritti come “Entrambi forti, persone meravigliose, ma anche una coppia infinitamente disastrosa”. Sebbene per molti versi la coppia del film non somigli a quella reale, Pawlikowski ha meditato per quasi un decennio sul modo in cui raccontare la storia dei suoi genitori. Come rendere sullo schermo tutte le decisioni e i ripensamenti? Come trattare un periodo di tempo così lungo? “La loro vita non ha avuto niente di palesemente romanzesco” racconta, e “nonostante io sia rimasto sempre molto vicino ai miei genitori – sono figlio unico – più pensavo a loro dopo la loro scomparsa, meno mi sembrava di capirli”. Nonostante le difficoltà, Pawel ha continuato a provare a dar forma al mistero del loro rapporto. “Ho vissuto a lungo e ho visto tante cose, ma la storia dei miei genitori mette in ombra tutte le altre. Sono stati i personaggi più interessanti che abbia mai incontrato”.

Alla fine, per poter scrivere il film, ha dovuto rinunciare a parlare direttamente di loro. I tratti in comune sono diventati più generici: “l’incompatibilità caratteriale, il non essere in grado di stare insieme e il desiderio reciproco quando però erano lontani una dall’altro”; “la vita difficile da esiliati, riuscire a rimanere se stessi in un diverso ambiente culturale”; “la difficoltà di vivere sotto un regime totalitario, di continuare a comportarsi in modo onesto nonostante le tentazioni”. Il risultato è una storia forte e commovente ispirata a grandi linee, come afferma Pawlikowski, “alla storia d’amore complicata e caotica dei miei genitori”.

Spazio Gloria via Varesina – Como

25 marzo ore 21

COLD WAR

di Pawel Pawlikowsy

Interpreti:  Janna Kulig, Tomasz Kot, Borys Szyc, Agata Kulesza, Jeanne Balibar

POLOGNA FRANCIA REGNO UNITO 2018

———————————————

 Ingressi: Intero 7€ – Ridotto 5€ (under 18 – over 65)

Le proiezioni sono riservate ai soci ARCI

Spazio Gloria via Varesina, 72

commenta