Como

Da Bellagio a Parigi la storia de “La stanza della tessitrice” di Cristina Caboni. Alla Ubik

Cristina Caboni è una rilegatrice di storie perdute, ha intitolato così il suo penultimo romanzo; misteriosa è anche la storia che porta la sua ultima eroina a Bellagio, lago di Como. E’ La stanza della tessitrice,  il romanzo che Cristina Caboni, scrittrice cagliaritana, presenterà domani, martedì 23 ottobre ore 18, alla libreria Ubik di Piazza San Fedele.

Cristina, apicultrice oltre che scrittrice, è l’autrice del romanzo Il sentiero dei profumi,  bestseller venduto in tutto il mondo, adorato dai lettori e dalla stampa, che ha conquistato la vetta delle classifiche italiane e straniere cui sono seguiti  La custode del miele e delle apiIl giardino dei fiori segreti– Premio Selezione Bancarella 2017  e La rilegatrice di storie perdute. Tutti di grande successo. Il suo ultimo libro, La stanza della tessitrice, è il romanzo in cui si intrecciano le storie di tante donne e i destini di due, in particolare: Camilla, arrivata a Bellagio per iniziare una nuova vita grazie alla moda, e Marianne, la donna che l’ha cresciuta come una madre e che ora la incarica di andare a Parigi per ritrovare la sorella che non ha mai conosciuto.

Una storia che si tinge di mistero e che Cristina Caboni racconterà a Como domani pomeriggio con l’intervento della giornalista Katia Trinca Colonel. Ingresso libero

ubik cristina caboni

Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l’ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c’è un sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l’unico indizio per ritrovare la sorella che Marianne non ha mai conosciuto. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all’epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell’incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l’ago più acuminato non può scalfire.

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