Basket carrozzina

Terzo tricolore di fila per la super-UnipolSai: Giulianova domato pure in gara2

I ragazzi di Bergna si impongono 71-76 ma solo dopo un supplementare. La gioia del tecnico, l'emozione del presidente Marson

Ancora Campioni d’Italia, lo scudetto del basket in carrozzina resta alla UnipolSai, il terzo consecutivo è storia. In quasi 35 anni di vita, mai il club di Alfredo Marson aveva collezionato tre titoli in fila. Uno dei tanti record di una squadra che, seppure attraversata da cambiamenti, negli ultimi sei anni ha saputo costruire un gruppo vincente, mai affidato a singoli protagonisti o meteore. La forza di una squadra che, oltre ai dieci leoni in campo, trova fondamento in uno staff di grandi professionisti. Questo il segreto di un tricolore che a inizio stagione non era per nulla scontato e ha dovuto percorrere un sentiero impervio prima di essere issato al cielo.

Grandissimo onore per l’Amicacci Giulianova che, alla sua prima apparizione in una finale, ha tenuto testa per due straordinarie partite ai canturini, sfiorando l’impresa di portarli a gara3. Oggi, ad Alba Adriatica, non sono bastati i tempi regolamentari, finiti per merito dei giuliesi sul punteggio di 59-59. Nell’overtime, però, la forza dei biancoblù è esplosa con autorevolezza, assegnando senza appello il titolo italiano alla UnipolSai per 76-71.

Questo è forse il tricolore più bello vinto sul campo – ha ammesso un emozionato Marco Bergna -. Sono state due partite molto dure, con questa seconda sicuramente più tosta perché giocare in casa di Giulianova non è mai facile. Sul +10 alla fine abbiamo creduto di aver messo al sicuro il risultato ma i nostri avversari sono stati bravi a crederci fino alla fine e trascinarci ai supplementari. La nostra bravura è venuta fuori a questo punto: non ci siamo arresi, anzi abbiamo ripreso a lavorare con pazienza e con grinta, senza perdere la testa. È il leit motiv di tutta questa stagione: abbiamo avuto alti e bassi, momenti difficili contro Santo Stefano prima, poi con il Santa Lucia e infine contro una Giulianova davvero tosta. In questa partita è stato decisivo il break di 6-0 in avvio di overtime, come se la squadra fosse rinata e stesse iniziando in quel momento la sua finale. Anima e tanto cuore, un grande plauso a tutti loro lo straordinario lavoro svolto in questa lunga e difficile stagione”.

Che emozione questa squadra – sono le prime parole di un sudatissimo Alfredo Marson -, con questi ragazzi abbiamo imparato a stare sulle montagne russe, vivendo i momenti elettrizzanti e altri molto duri. Sono i segni di una crescita, con tutte le difficoltà che questo comporta. Per diventare campioni bisogna attraversare tutto questo maremoto, senza sconti. La mia squadra ha dimostrato che voleva combattere sempre, sono orgoglioso di ciascuno di loro. Ora ci manca solo una grande festa con tutti i nostri tifosi, che purtroppo hanno potuto seguirci in televisione. Sono certo che ci fossero migliaia di persone incollate su Rai Sport, mi basta guardare il telefonino per capire che questo scudetto è stato visto, sudato e goduto da un sacco di persone. A tutti loro dico: tenetevi pronti perché ora porteremo il nostro tricolore a casa per farvelo sollevare”.

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