Canturino

Gli Shiver tornano in concerto a Cantù

shiver settembre

Sabato 28 aprile gli Shiver arrivano a Cantù per un concerto all’UnaeTrentacinqueCirca. La folk band lecchese – che ha accompagnato Davide Van De Sfroos nel suo ultimo tour, fino al grande concerto allo Stadio di San Siro di Milano della scorsa estate – è composta da Stefano Bigoni (pianoforte, lap steel, tromba, armonica a bocca, voce), Lorenzo Bonfanti (voce, chitarra), Stefano Fumagalli (contrabbasso), Luca Redaelli (violino) e Andrea Verga (banjo, mandolino, voce). I cinque proporranno i brani del loro ultimo lavoro “Settembre ep” uscito proprio lo scorso settembre, quarta pubblicazione del gruppo  composta da quattro canzoni (ore 22, ingresso 5 €).

‘Settembre’ – raccontano gli Shiver – parla di esperienze forti, di momenti vissuti con anima e corpo. Proprio per questo segna un netto stacco rispetto ai lavori precedenti, più ‘fanciulleschi’, sia a livello di musica che di testi. La ricerca per la scrittura è durata circa un anno e ha portato ad un lavoro che ci ha soddisfatto pienamente. ‘Settembre’ è il nostro punto di (ri)partenza verso il futuro”.

shiver settembre

Settembre” è stato registrato in presa diretta – senza sovraincisioni e particolari effetti sugli strumenti – bilanciando gli arrangiamenti e lasciando sgorgare tutta la carica live dell’insieme del gruppo. Quello degli Shiver è un suono aggiornato alle ultime evoluzioni dell’indie-folk d’oltreoceano, con uno sguardo al rock e un altro alla canzone d’autore di casa nostra. La strumentazione è quella tipica del genere, fra chitarre acustiche, banjo, contrabbasso, lap steel e fiddle ed è con questi strumenti che gli Shiver affrontano l’approccio post-grunge della title-track o il pianoforte evocativo di una ballad da manuale come “Storia di sospiri e di ginocchia sbucciate”.

Fra questi due estremi, tutt’altro che divergenti grazie all’omogeneità delle scelte sonore, si muove un disco breve ma denso. Gli Shiver, da buoni storyteller, raccontano semplicemente delle storie, nate da incontri come quello con due tossicodipendenti accomunati dal grande desiderio di aprirsi al mondo cercando di sputare fuori il loro disagio (“Settembre”). Ma non tralasciano neppure un’invettiva contro una discografia che mette l’intenzione artistica all’ultimo posto, in modo da produrre delle perfette “Medicine per il morale”, dato che “siamo soli con noi stessi perché tutti abbiamo un iPhone che ci ama”. E se “Storie di sospiri e ginocchia sbucciate” è “una canzone d’amore per la Vita nella sua interezza, per quell’inestricabile filo di gioie e dolori che ognuno di noi prova e che, in definitiva, ci forma” sta nella chiusura di “Oltre il suo ritorno” una possibile chiave di lettura di questo piccolo disco ad alto gradiente emotivo.

E’ un bugiardino-preghiera – raccontano loro – la cui unica controindicazione è il non urlare abbastanza forte la propria voglia di eliminare uno dei mali quotidiani del nostro tempo: l’ansia. Un demone che vogliamo scacciare”. Perché in fondo a questo serve il folk: raccontare storie, denunciare ingiustizie, fare i conti col dolore. Grazie a canzoni che sono medicamenti fatti di parole di sostanza buona, di chitarre e violini dolci, di una musica biologica che spurga la rabbia, amplifica la gioia e genera la danza.

SHIVER live

Sabato 28 aprile, Cantù

Unaetrentaciquecirca

ore 21.30, ingresso gratuito

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