Canturino

Balli Ribelli: così sono stati ricordati i giovani fucilati dai fascisti a Cantù Asnago

Quattro ragazzi, un grammofono e la loro voglia di divertirsi. Questi gli ingredienti fondamentali della storia che si è ricordata domenica 8 aprile al Centro Sportivo di Cantù Asnago, con un aperitivo in compagnia e danze popolari.

Giovanni Giussani, Pietro Missaglia, Emilio Trezzi e Mario Pellegatta avevano poco più di vent’anni quando, nel gennaio del ’45, organizzarono una festa danzante “clandestina” in una casa di Seregno. Una pattuglia della Repubblica Sociale Italiana di ronda dopo il coprifuoco intervenne a frenare l’allegria e la spensieratezza del gruppo, sequestrando tra le altre cose il grammofono che avevano preso a nolo. Nel tentativo di recuperarlo. I quattro si arruolano nelle SS italiane ma decidono di disertare al momento della chiamata al fronte in seguito alla sfondamento della Linea Gotica. Arrestati la notte del 3 marzo 1945, saranno successivamente fucilati l’8 aprile alla presenza di tutti i miliziani antifascisti, come monito. L’esecuzione avvenne proprio nei prati antistanti alla stazione Cantù-Cermenate, nella frazione di Cantù Asnago.

balli ribelli cantù asnago

In occasione dell’anniversario, un gruppo di cittadini sensibili al tema, in collaborazione con l’Isola del Pallone, che ha in gestione il centro sportivo, ha deciso di organizzare una serata danzate dal titolo “Balli Ribelli” per ricordare l’episodio, a pochi metri di distanza da una targa commemorativa troppo spesso dimenticata.

L’esibizione dei Damatrà, folk band brianzola attiva dal 2005 in tutto il nord Italia ha richiamato con il ritmo delle musiche popolari un nutrito gruppo di ballerini, molti dei quali membri dell’associazione culturale “Concordanza” di Mariano Comense. A far da contorno all’aperitivo, la distribuzione dei libri “Breve storia dell’antifascismo canturino”, autoprodotti nel 2016 dal Pollo Bastardo e da ANPI sez. Cantù-Mariano, e degli adesivi “Qui abita un@ antifascista”, disegnati da Zerocalcare in seguito al raid neofascista a Pavia prima delle elezioni.

Buona la risposta di pubblico, con circa un centinaio di ballerini e interessati che si sono incontrati sotto il sole domenicale per la festa.

Daniele Bordoli

 

 

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