Le polemiche

Mense comunali, le critiche di Pd e Rifondazione:”Hanno già deciso tutto loro…”

Patrizia Lissi:"Senza la mia convocazione non si sarebbe mai parlato di questo". Baggi:"Lezione di educazione alimentare dall'assessore"

Hanno deciso tutto senza coinvolgere i consiglieri: l’abbiamo saputo dalla stampa! E senza fare un’assemblea tematica, che potrebbe benissimo essere convocata anche ora, hanno fatto le loro scelte, passando sulla testa della gente, non valutando alternative. Ma noi insistiamo: l’unica, vera soluzione era il punto unico di cottura al vecchio Sant’Anna o in un’altra struttura scolastica. Invece, Landriscina e i suoi hanno preferito la strada più facile”, è arrabbiata Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, il giorno dopo la Commissione Istruzione che ha trattato l’argomento delle mense scolastiche proprio su richiesta di convocazione fatta da lei, con le firme dei consiglieri Barbara Minghetti, della lista Svolta civica, e Fulvio Anzaldo, della lista Rapinese. E poi la consigliera Pd ci tiene a precisare che “se non avessi chiesto la convocazione della Commissione, di questo argomento non si sarebbe assolutamente parlato”.

 

Critiche arrivano anche da Rifondazione Comunista in queste ore. Fabrizio Baggi, con una nota, precisa e rilancia: “Trovo quantomeno singolare – precisa – che per i primi 20 minuti di Commissione l’Assessore Amelia Locatelli sia intervenuta con una modalità che anziché esporre il progetto dava l’impressione di assistere ad una lezione di educazione alimentare tergiversando sul tema reale che è quello della scelta di quest’amministrazione che metterà a rischio la qualità del servizio, che fino ad oggi ha visto una qualità dei prodotti erogati elevata ed un buon grado di soddisfazione degli utenti ed il posto di lavoro 47 persone che allo stato attuale sono assunte nelle cucine di competenza con un contratto a tempo determinato che non verrà riconfermato.

Come Prc e Potere al Popolo – conclude Baggi – vogliamo denunciare l’ennesimo atto di una giunta che muovendosi in completa continuità con i governi degli ultimi anni guarda ad una privatizzazione sempre più selvaggia del servizio pubblico a 360 gradi, che nel nome del profitto mina la qualità di un servizio tanto importante quale quello delle refezioni scolastiche non curandosi minimamente dei potenziali aumenti di costi per le famiglie e della perdita del posto di lavoro delle 47 persone che sono oggi impiegate”

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