Alle urne

Elezioni regionali: sette candidati presidenti con 19 liste, come si può esprimere la preferenza

Domani i comaschi chiamati anche a questa scelta. Tutte le indicazioni per non sbagliare in cabina: Si può fare il voto disgiunto.

Domani in Lombardia – ed anche in tutti i seggi del nostro territorio lariano – si vota anche per scegliere il nuovo presidente della Regione, e quindi il nuovo consiglio regionale, composto da 79 consiglieri (più il governatore). I cittadini lombardi, quindi, al seggio riceveranno tre schede (due per le politiche ed una per le regionali). I sistemi elettorali delle politiche e delle regionali sono diversi, quindi bisognerà fare attenzione al colore della scheda, per non sbagliarsi. Ecco tutte le informazioni utili per capire quando, dove, come e cosa si vota.

QUANDO SI VOTA. Sia per le politiche che per le regionali, si vota soltanto domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23: non ci sarà ballottaggio, ma il presidente della Regione verrà eletto direttamente in base ai voti di domenica. Lo scrutinio dei voti delle Regionali inizierà lunedì alle 14.

COME SI VOTA PER LE REGIONALI. A tutti gli elettori che hanno compiuto 18 anni verrà consegnata una scheda di colore verde. Sulla scheda troveranno i nomi dei 7 candidati governatori con accanto le liste a loro collegate. Si può tracciare una sola croce sul nome del candidato governatore scelto: in questo caso il voto va solo a lui, e non alle liste collegate. Oppure si può mettere anche una croce sul simbolo di un partito o di un movimento, e in questo caso il voto andrà anche direttamente a quella lista. Terza opzione: si può barrare soltanto il simbolo di una lista: in quel caso il voto andrà automaticamente anche al candidato governatore ad essa collegato.

 
LA POSSIBILITA’ DEL VOTO DISGIUNTO. Per le elezioni regionali si può anche scegliere di votare il candidato governatore di uno schieramento e un partito o un movimento di un altro schieramento. Per fare un esempio: si può scegliere di votare il candidato governatore , tracciando una croce sul suo nome, ed una lista opposta, tracciando una seconda croce sul simbolo di quella lista. Una regola che vale solo per le elezioni regionali, non per le politiche. I partiti e i movimenti hanno presentato una propria lista di nomi di candidati consiglieri.

LE PREFERENZE. Oltre a tracciare un segno sui simboli del candidato governatore e delle liste già scritti sulla scheda, gli elettori possono anche esprimere fino a due preferenze per i consiglieri nelle liste. Accanto ai simboli, quindi, biosgna scrivere per esteso il cognome e nome (o anche solo il cognome) del candidato consigliere che si vuole votare. Ma attenzione: vale la regola che se si esprimono due preferenze, devono essere necessariamente di un uomo e di una donna (o di una donna e un uomo) per garantire la rappresentanza di genere. Se sulla scheda saranno indicati due nomi di uomini o due di donne, la seconda preferenza sarà annullata. Si può anche scegliere di esprimere una sola preferenza.

DOVE SI VOTA E DOVE RITIRARE LA TESSERA ELETTORALE. Nel proprio comune di residenza, nel seggio indicato sulla tessera elettorale. Bisogna portare un documento di identità valido e la tessera elettorale. Per chi ha la tessera da rinnovare (perchè l’ha persa o non ci sono più spazi disponibili), i comuni mettono a disposizione il servizio anagrafe. C’è anche un servizio di trasporto ai seggi per i disabili.

 

I CANDIDATI PRESIDENTI. Sono 7, appoggiati – in totale – da 19 liste e 1556 candidati consiglieri. Ecco i nomi nell’ordine in cui compaiono sulla scheda elettorale. Dario Violi, candidato del Movimento 5 Stelle; Onorio Rosati, candidato di Liberi e uguali; Giorgio Gori, appoggiato da Insieme per Gori, Gori presidente, Lombardia progressista, +Europa, Obiettivo Lombardia per le autonomie, Civica popolare, Pd; Angela De Rosa, candidata di CasaPound; Giulio Arrighini, candidato di Grande Nord; Massimo Gatti, di Sinistra per la Lombardia; Attilio Fontana, appoggiato da Forza Italia, Pensionati, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Energie per la Lombardia, Lega, Fontana presidente

 

LA LEGGE ELETTORALE. In Lombardia alla coalizione vincitrice sono garantiti almeno il 55% dei seggi se il presidente eletto ha preso meno del 40% dei voti validi; se invece ha preso più del 40% i seggi garantiti sono il 60%. Viene eletto automaticamente consigliere anche il candidato governatore che arriva secondo come numero di voti. La soglia di sbarramento per ogni singola lista è fissato al 3% su base regionale, a meno che il candidato alla presidenza collegato non abbia ottenuto almeno il 5% dei voti. La ripartizione dei seggi avviene su base provinciale.

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