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Ripetuti abusi sessuali sulla bambina: fermato il vicino di casa della nonna

Storia che mette i brividi: l'uomo, con precedenti per pornografia minorile, aveva pc e tablet con foto compromettenti. E tante immagini della piccola mentre faceva ginnastica.....

Dopo il 35enne di Fenegrò arrestato nei giorni scorsi per prostituzione minorile, altro brutta storia con una ragazza vittima di abusi da parte di un vicino di casa della nonne. La Polizia ha eseguito in queste ore un’ordinanza di custodia cautelare – agli arresti domiciliari –  nei confronti di un uomo residente in provincia di Como, con precedenti per il reato di pornografia minorile, classe 49, accusato di aver compiuto atti sessuali a danno di una minore.

COME SONO PARTITE LE INDAGINI DELLA POLIZIA

L’attività d’indagine inizia nel giugno 2017, quando la Procura della Repubblica di Como, invia alla Squadra Mobile una delega d’indagine che trae la sua origine da una segnalazione effettuata da un Consultorio Familiare operante in Provincia (omettiamo nomi e paesi per tutelare la giovane vittima).

Più nello specifico i due genitori, poiché la propria figlia da circa 6 mesi, manifesta episodi di crisi di panico, decidono di rivolgersi a personale specializzato. Il quale si guadagna la fiducia dei genitori e della minore, ormai già quattordicenne, che alla fine confida di essere stata vittima, quando aveva solo 11-12 anni, dei  comportamenti deprecabili del vicino di casa della nonna. I genitori, infatti, raccontano che a causa dei loro impegni lavorativi, la ragazzina viene affidata abitualmente alla nonna materna, e che dopo la morte del nonno materno il vicino si era offerto di aiutarli. In tal modo la piccola ha avuto occasione di frequentarne la casa per diverse ore durante le quali rimane esposta alle sue morbose attenzioni.

Fatti i primi accertamenti, viene ascoltata la vittima alla presenza di uno psicologo, che create le giuste condizioni, le consente di lasciarsi andare ai ricordi fornendo così una dettagliata ricostruzione dei fatti. La stessa  racconta che l’indagato, oltre ad avere continue attenzioni nei suoi confronti durante i periodi in cui viene a lui affidata, è solito effettuarle massaggi ai piedi e in diverse occasioni si spinge lungo le gambe fino ad arrivare a toccarle le parti intime e ad avere rapporti di natura sessuale.

Il PM, titolare delle indagini, al fine di acquisire ulteriori elementi probatori emette un decreto di perquisizione nei confronti dell’indagato. All’interno dell’abitazione, diversi dispositivi elettronici che, dopo essere stati analizzati, rendono il quadro probatorio ancora più completo. Vengono acquisite conversazioni dalle quali emerge il rapporto diretto, esclusivo e confidenziale che l’uomo ha con la bambina. Era solito inviare messaggi e fare piccoli regali, finalizzati a creare occasioni di incontro con la stessa nella sua abitazione. Vengono, inoltre, estrapolate diverse foto della ragazzina mentre svolge esercizi ginnici. In tali circostanze la bambina è sempre vestita, ma diverse immagini sono focalizzate sulle parti intime.

Le prove raccolte in capo all’indagato e il concreto pericolo di reiterazione del reato per cui si procede, hanno così determinato l’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari. Non può avere alcun contatto – anche telefonico – con l’esterno della sua casa,

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