C’è silenzio. Un silenzio che colpisce 24 ore dopo il dramma di via per San Fermo a Como. La palazzina della sconvolgente tragedia di ieri – con il 49enne padre marocchino, rimasto senza lavoro e soldi da mesi e che ha deciso di fare fuoco al suo appartamento mettendo fine alla sua vita e quella dei suoi quattro figli – mostra ancora qualche segno del fuoco e del fumo. Ma per il resto (video sopra) ecco l’assordante silenzio.
E intanto emerge un’altro particolare che lascia allibiti e sconvolge ancora di più. E’ la lettera – tramite la pagine di Facebook del quotidiano – che l’uomo che ieri ha deciso di incendiare la casa messa a disposizione dal Comune ha spedito alla metà del mese di settembre a “La Provincia di Como”. Nella quale – foto sotto per gentile concessione dei colleghi del quotidiano – chiede un disperato aiuto. Arriva ad ammettere che le sue condizioni economiche lo costringono spesso a lasciare a digiuno i figli, che quattro forse sono troppi. Chiama in causa pesantemente l’assessorato ai servizi sociali di Como, spiega che nessuno è mai andato a vedere la grave situazione di disagio sua e della famiglia. La moglie era già ricoverata, per depressione, in ospedale. Insomma, letta ora fa venire i brividi.

I colleghi de “La Provincia” ci hanno confermato di averlo contattato quasi subito (aveva lasciato il suo cellulare) e che l’uomo aveva spiegato il perchè non poteva mandare a scuola i suoi figli: non aveva i soldi per acquistare il materiale didattico di base, neppure per mensa e bus (cosa che il Comune assicura ha proposto gratuitamente). Letta adesso suona proprio come un disperato, drammatico, tentativo di chiedere un aiuto: nell’ultimo mese, pare per motivi burocratici, l’assegno famigliare per acquistare la spesa non era arrivato. E così l’uomo era rimasto senza più nulla. Aiutato solo – sostiene lui in questa lettera piena di disperazione – da una ex maestra di una delle figlie. Stop.
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