Como

Corso Base sull’Arte dei Muri a Secco

corso muretti a secco

Testimoniando un uso consapevole del territorio e delle sue risorse, le murature a secco sono tracce del passato diffuse in tutto il mondo che come fili tengono insieme le comunità umane con l’ambiente che le ospita. Negli anni recenti, nel territorio comasco così come in altre località alpine e pre-alpine, l’abbandono dell’agricoltura ha portato a un graduale degrado dei paesaggi terrazzati, con conseguenze negative sia da un punto di vista idrogeologico sia rispetto alla biodiversità.

Nell’intento di promuovere i terrazzamenti come arte antica a rischio di estinzione, il Corso Base sull’Arte dei Muri a Secco nei giorni 20, 21 e 22 ottobre, si propone di creare un’occasione di proficua interazione tra un gruppo di volontari e alcuni rifugiati e richiedenti protezione internazionale, attualmente accolti da diverse strutture del territorio comasco.

Attraverso una lezione introduttiva teorica e due giornate di formazione pratica, i partecipanti acquisiranno le competenze di base necessarie per costruire nuovi muri a secco di contenimento e recuperare muri esistenti, parzialmente crollati per mancanza di adeguata manutenzione.

Il percorso di formazione proposto consentirà di favorire la reciproca conoscenza dei partecipanti e creerà le premesse per la sperimentazione d’innovative modalità di inclusione sociale e lavorativa dei richiedenti asilo e rifugiati partecipanti; insieme agli interessati si inizierà infatti a disegnare un percorso di rivalorizzazione del potenziale agricolo del terreno recuperato, situato nella frazione di Garzola.

Il Corso s’inserisce all’interno di un più ampio progetto di costruzione di un parco culturale tra Como e Brunate: il “Monte dei poeti”, promosso dall’associazione Sentiero dei Sogni.

Promotori:

Parrocchia di Rebbio in collaborazione con il Coordinamento CAS Comaschi e l’associazione Sentiero dei Sogni

Patrocinio:

Alleanza Mondiale per il Paesaggio Terrazzato – Sezione Italiana.

Docente:

Luca Drovandi, nato a La Spezia, Levante Ligure, 43 anni fa…sul mare, tra i monti e le colline a picco sul mare, in un territorio che si àncora su campi e sentieri, dove le pietre sono un tutt’uno con le vigne, gli ulivi, le case, i terrazzamenti…

In questo territorio, Luca ha imparato e continua a imparare l’arte antica della pietra a secco. Più che un lavoro, la sua è una scelta di vita.

Rispetto al cemento, la tecnica proposta da Luca non è invasiva e non soffoca la natura; al contrario, la risalta e la difende.

Luca Drovandi sarà supportato da Vincenzo Sturla del Collettivo Milarepa-Muraglieri del Tigullio.

Sede del corso:

  • Parrocchia di Rebbio (parte teorica)
  • Garzola, via Pianazza, Como (parte pratica)

Partecipanti:

  • 30 persone tra cui 15 rifugiati/richiedenti asilo provenienti da Gambia, Ghana, Mali, Nigeria e Senegal e 15 persone interessate a valorizzare il patrimonio esistente, recuperando spazi coltivabili su pendii scoscesi, provenienti da Como e dintorni, altre località lombarde, nonché Piemonte e Trentino.

Struttura del corso:

  • venerdì sera: breve introduzione teorica da parte del docente & visione di alcuni filmati insieme ai partecipanti
  • sabato e domenica tutto il giorno: parte pratica coordinata dal docente Luca Drovandi con il supporto di uno o due collaboratori
  • domenica alle ore 11:30: intervento di Pietro Berra sulla storia contadina del territorio comasco e presentazione del progetto del parco culturale “Monte dei Poeti”.
  • pranzi: a cura dell’associane interculturale I PONTI.

Principali risultati attesi:

  • promuovere il valore storico-paesaggistico e ambientale dei muri a secco e contribuire a valorizzare il paesaggio tra Como e Brunate
  • fornire ai partecipanti le competenze teoriche e pratiche sulle tecniche di costruzione dei muri a secco
  • creare occasioni di interazione tra la popolazione comasca e i richiedenti protezione internazionale e rifugiati ospiti sul territorio comasco
  • trasferire nuove competenze e/o valorizzare le competenze informali dei rifugiati, che in questo modo potrebbero recuperare una professione a rischio di estinzione

 

 

 

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