Como

Gioele Dix al Sociale con “Vorrei essere figlio di un uomo felice”

Ultimo appuntamento della Stagione Prose al Teatro Sociale di Como e, dopo Sabina Guzzanti, Riondino e Vergassola, sarà Gioele Dix a chiudere con lo spettacolo VORREI ESSERE FIGLIO DI UN UOMO FELICE sabato 8 aprile alle ore 20.30.

Il poliedrico attore si cimenta in un monologo intenso, personale ed estremamente divertente che ruota attorno all’idea della paternità: che essa sia ignorata, perduta, cercata o ritrovata. Un viaggio che usa come guida l’Odissea toccando liberamente lungo il percorso autori molto amati e illuminanti legami con la storia personale e familiare dell’attore.

Gioele Dix racconta e approfondisce alla sua maniera una vicenda letteraria e umana fitta di simboli, recitando, raccontando, leggendo, e commentando, sempre insieme al pubblico. Un recital vivace e documentato, fra suggestioni colte, rimandi alla contemporaneità e tratti di improvvisa e affilata ironia.

 

 

Teatro Sociale

sabato, 8 aprile – ore 20.30

 

GIOELE DIX

in VORREI ESSERE FIGLIO DI UN UOMO FELICE

L’Odissea del figlio di Ulisse, ovvero come crescere con un padre lontano

 

di e con Gioele Dix

 

Produzione Bags Entertainment

  

INFO

Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro e online su www.teatrosocialecomo.it
Prezzi 13€ a 27€ + prevendita.

 

 

NOTE DI REGIA

Lo spettacolo si ispira ad un progetto andato in onda con successo su Rai 5, che viene ora ripreso e attualizzato per tornare sui palcoscenici in versione rinnovata e arricchita.

All’inizio dell’Odissea, Ulisse è assente e lontano. A Itaca, nessuno sa se sia ancora vivo e se mai farà ritorno. Persino fra le vette dell’Olimpo regna l’incertezza, e gli dei discutono a lungo sulla sua sorte.

Omero, come il più navigato degli sceneggiatori, sceglie di ritardare l’entrata in scena del suo primo attore. E con lui, l’apparizione di personaggi e avvenimenti strabilianti che renderanno indimenticabile il suo viaggio: la maga Circe, il ciclope Polifemo, il canto delle Sirene, la discesa nell’Ade, gli incantesimi della dea Calipso.

Tutto accadrà – o meglio, verrà rievocato da Ulisse in una sorta di lungo flashback –  dal quinto canto in poi. È forse per questo motivo che i primi quattro canti dell’Odissea sono meno conosciuti e frequentati. Eppure, in essi si racconta di un altro viaggio, meno spettacolare, ma altrettanto determinante, quello del figlio di Ulisse alla ricerca del padre.

Un breve ma intenso romanzo di formazione in cui il figlio del protagonista prova a uscire dall’ombra e imparare a crescere.

Telemaco parte da Itaca sulle tracce dell’illustre e ingombrante genitore che non ha mai conosciuto, in un lungo itinerario per mare e per terra fitto di incontri rivelatori, il giovane prenderà consapevolezza di sé e del proprio destino.

E quando Ulisse e Telemaco finalmente si incontreranno, l’eroe invecchiato e sfiancato da una guerra inutile abbraccerà commosso il giovane uomo cui cedere il suo scettro.

La figura di Telemaco incarna dunque la sorte di tutti i figli costretti a combattere per meritarsi l’eredità dei propri padri.

 

gioele dix sociale

BIOGRAFIA GIOELE DIX

Gioele Dix, attore, autore e regista, milanese, inizia la sua carriera nel teatro formandosi al fianco di grandi maestri come Franco Parenti e Sergio Fantoni.

Intraprende poi la carriera di solista comico partecipando a popolari trasmissioni tv: dal 1997 è a Mai dire gol, nel 2007 entra nel cast di Zelig. 

Notevoli a teatro alcune sue commistioni fra classico e comico: “Edipo.com” (2003-2005) sul mito di Edipo Re e “La Bibbia ha (quasi) sempre ragione” (2003-2008) sulle storie dell’Antico Testamento. 

È autore della drammaturgia che rappresenta, ma non disdegna di misurarsi con testi di tradizione. Attualmente è in tournee con “Il malato immaginario” di Moliere, per la regia di Andree R. Shamman. Parecchie anche le sue regie, fra le quali “Oblivion show”, “Sogno di una notte di mezza estate” e “Matti da slegare”.

Ha pubblicato numerosi libri, non solo comici. Nel più recente “Quando tutto questo sarà finito” – in cui narra le vicissitudini della sua famiglia durante la seconda guerra mondiale – ha confermato le sue qualità di coinvolgente narratore.

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