Cronaca

L’allarme Coldiretti: il 20% degli incidenti per animali selvatici

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Circa il 20% degli incidenti stradali sulle strade extraurbane della provincia è causato da animali selvatici, in particolare cinghiali. E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti. “Quello dei cinghiali è un allarme che, dal territorio, si estende in ambito nazionale – sottolineano presidente e il direttore di Coldiretti Como-Lecco Fortunato Trezzi e Raffaello Betti, nel ricordare che – sulle strade extraurbane delle due province ben 1 incidente su 6 è provocato dai selvatici – soprattutto cinghiali, ma anche cervi e altri animali”.

“L’escalation dei danni, degli incidenti e delle aggressioni (che in Italia hanno causato, purtroppo, anche delle vittime) è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città, conquistando addirittura la capitale Roma: si stima che il numero dei cinghiali presenti in Italia abbia probabilmente superato il milione”.

Coldiretti oggi ha evidenziato ancora una volta il problema in occasione della manifestazione di protesta di duemila agricoltori e allevatori ad Ancona con l’hashtag #bastacinghiali.  Negli ultimi dieci anni – sottolinea la Coldiretti – il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato poiché secondo l’Ispra sul territorio nazionale sarebbero stati presenti non meno di 600.000 cinghiali nel 2005 per passare a 900.000 nel 2010 e nel 2015 hanno superato il milione secondo le stime della Coldiretti.

La sicurezza nelle aree rurali e periurbane – denuncia la Coldiretti – è in pericolo per il proliferare di animali selvatici come i cinghiali che stanno invadendo campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone. Gli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale di danni stimato in quasi 100 milioni di euro nell’ultimo anno, senza contare i casi in cui ci sono stati feriti e purtroppo anche vittime.

Non è ormai piu’ solo una questione di risarcimenti ma è diventato – precisa la Coldiretti – un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne ma anche nelle aree periferiche delle città. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate è a rischio la possibilità di poter proseguire l’attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Di fronte ai pericoli e ai danni provocati da cinghiali ma anche da nutrie, corvi ed altri animali selvatici gli agricoltori della Coldiretti chiedono una riforma della disciplina che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio. Oltre a pretendere la necessaria tutela del proprio reddito a fronte di procedure certe di integrale risarcimento dei danni.

“Solo nella provincia di Como – concludono Trezzi e Betti – circa il 20% degli incidenti stradali sulle strade extraurbane è causata da cinghiali, cervi, caprioli, volpi, e altri animali selvatici, la cui presenza è concentrata, come ovvio, fuori dai centri urbani”.

Inoltre, nel Comasco si verificano in media oltre 100 attacchi in un anno alla zone agricole, mentre nel Lecchese si sfiorano i 150 e per entrambe le zone nel 65% dei casi di tratta di incursioni di cinghiali, che devastano le colture e rivoltano il terreno. Sono animali molto prolifici – spiega Coldiretti – e l’opera di limitazione della popolazione per adesso ha dato scarsi risultati, visto che in tutta Italia avrebbero raggiunto il milione di capi.

 

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