Como

Scende la sera Intorno al Festival. Ultimi due appuntamenti gratuiti

festival como città della musica

Ad affiancare la parata di grandi spettacoli in Arena il Festival Como Città della Musica ha “acceso” altri luoghi della città con concerti e spettacoli gratuiti innovativi e coinvolgenti. Intorno al Festival chiude con due appuntamenti ravvicinati, mercoledì 13 e giovedì 14, dedicati al tramonto.

Mercoledì 13 luglio, alle ore 19.45 in riva al lago, al Monumento ai Caduti, il tema del Festival “Amore Furtivo” si insinua, travolge ed incanta in variazioni di due danzatori e due… pianoforti.

DÌADE è un incontro tra musica e danza, per attraversare e confondere i generi, per dare spazio ad artisti in rapida ascesa. Beatrice Lupi e Francesco Paganini suoneranno brani di Šostakovič, Vivaldi e altri, mentre Elena Boillat e Vito Carretta danzeranno al tramontar del sole.

INGRESSO LIBERO. In caso di maltempo l’evento si terrà al Teatro Sociale di Como.

festival como città della musica

Dopo il tramonto arriva la notte. Giovedì 14 luglio si chiuderà la rassegna Intorno al festival e, dulcis in fundo, sarà protagonista la Torre del Baradello che, assente nella scorsa edizione, torna ad ospitare tutti coloro che vorranno assistere ad un favoloso notturno sulla città godendosi in sottofondo musiche di De Falla, Einaudi e Piazzola.

Alle ore 20.15, quindi, appuntamento con il clarinetto di Nadia Bortolamedi e la marimba di Roberto Pangrazzi per un esplosivo mix tra jazz blues e folk, intitolato ONE SUMMER’S DAY.

Per arrivare a destinazione, si potrà usufruire del servizio navetta attivo dalle ore 19.30 alle 22.00 con partenza da Via Baradello zona acquedotto. Per i meno pigri, consigliamo una bella passeggiata.. portate le torce per la discesa!

INGRESSO LIBERO

 

 

MONUMENTO AI CADUTI

Via Giancarlo Puecher

mercoledì 13 luglio – ore 19.45

DÌADE
Variazioni di note e corpi al tramonto

 

Dmitrij Dmitrievič Šostakovič

Preludio (dalla Suite op. 6)

 

Antonio Vivaldi

Sento in seno ch’in pioggia di lacrime (trascrizione per 2 pianoforti di G. Anderson ed E. J. Roe)

 

Aaron Copland

Suite per due pianoforti dal balletto Billy the Kid

 

Johannes Brahms

Variazioni su un tema di Haydn op. 56b

 

Beatrice Lupi, Francesco Paganini, pianoforti

Elena Boillat, Vito Carretta, danzatrici

Elena Boillat, Beatrice Lupi, coreografie

 

In matematica, filosofia e linguistica, è la divisione di un’entità in più parti; in biologia è la configurazione assunta da ciascuna coppia di cromosomi; in semiotica è il gioco tra due enti… Nella dìade i due elementi sono uniti perché si sono scelti, perché si compensano, trovando nell’altro ciò che manca, in una relazione che permane. Sempre.

La prima dìade è composta da due pianoforti che raccontano il tragico dolore di Šostakovič per la perdita del padre, la trasgressione di una vita da fuorilegge, tra sparatorie e amori furtivi di Billy the Kid e la malinconia delle gocce di pioggia metafora di lacrime per un amore perduto. La relazione tra i due pianoforti si esprime in forma diversa in ogni brano, in una dìade che si basa sul dialogo tra due parti tanto indipendenti quanto intrinsecamente legate tra loro.

La seconda dìade dedicata a Brahms/Haydn nasce dall’idea di combinare il rapporto tra i due pianoforti,  con la danza, con lo scopo di far nascere il movimento dalla musica e viceversa.
La musica è movimento, e proprio per questo può esprimere direzioni, intenzioni, un carattere o una sensazione emotiva, tramite precisi elementi accostati in maniere sempre differenti.
Dopo un’attenta lettura e uno scrupoloso ascolto del brano, il modo di procedere alla creazione della coreografia è diventato duplice: da una parte si è voluto rispettare i rapporti tra i due pianoforti, fatti di incontri, armonie, disarmonie, contrapposizioni e sintonie; dall’altra si è letteralmente deciso di creare un corpo che vibri dell’immaginario suscitato da tali rapporti: l’idea è di poter far nascere il movimento dalla musica e viceversa, di far convivere l’astrattezza del suono con la concretezza del corpo, seguendo però un tracciato preciso e imprescindibile, dove la sensazione emotiva del pezzo si sposa senza ostacoli con la sua scrittura rigorosa, il tutto tangibile attraverso la danza.
Nonostante il metodo sperimentale, privo di ricerche narrative, ci si accorge quanto sia inevitabile il poter intravedere all’interno della struttura possibili racconti, storie, immaginari astratti e lontane reminiscenze.

Ed ecco un esempio di performance dalle mille sfaccettature, in cui ritrovare la genialità del concetto di variazione su tema in musica, la forza e la capacità di poesia del movimento, la grandezza del gesto e l’infinità di un sistema apparentemente chiuso.

 

 

TORRE DEL BARADELLO

via Castel Baradello

giovedì 14 luglio – ore 20.15

ONE SUMMER’S DAY

Passeggiata con le torce

 

Astor Piazzolla

Nightclub 1960

 

Ludovico Einaudi

Monday

 

Manuel de Falla

Canciones populares españolas

 

William Thomas McKinley

Mostly Blues n. 5

 

Bill Douglas

Irish Spirit

 

Joe Hisaishi

One Summer’s Day

 

Ludovico Einaudi

Primavera

 

William Thomas McKinley

Mostly Blues n. 21

 

Astor Piazzolla

Bordel 1900

 

Nadia Bortolamedi, clarinetto

Roberto Pangrazzi, marimba

 

Si ringrazia Parco regionale Spina Verde

 

Un viaggio musicale tra autori e generi musicali del ’900 attraverso la singolare sonorità di un duo formato da clarinetto e marimba. Il programma, risaltato dal particolare impasto timbrico dei due strumenti, spazia dal blues di Mc Kinley al tango argentino di Piazzolla, fino all’irish folk di Douglas, passando per il ‘minimalismo’ del pianista di fama internazionale Ludovico Einaudi e attingendo dalle suggestioni folcloristiche del compositore spagnolo Manuel de Falla.

Le guide di questo viaggio musicale sono Nadia Bortolamedi al clarinetto e Roberto Pangrazzi alla marimba. Entrambi laureati con il massimo dei voti, si sono distinti in concorsi e audizioni a livello nazionale e internazionale e hanno collaborato con direttori come Claudio Abbado e Daniele Rustioni e con solisti come Lilya Zilberstein e Leo Nucci. Oltre al repertorio classico, frequentano altri repertori quali il jazz e la musica contemporanea.

 

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