Stamane a CiaoComo è venuto Alessandro Rapinese per spiegare e presentare la mozione di sfiducia che l’opposizione sta preparando – è solo da depositare alla segreteria del Comune di Como – per cercare di interrompere il mandato del sindaco Mario Lucini. Oggi lui ed i compagni di cordata – praticamente l’opposizione al completo e qualche “dissidente” della maggioranza come Gioacchino Favara – hanno radunato la stampa in Comune per spiegare il dettaglio e mostrare anche la mozione.
Poche righe in tutto, due pagine complessivamente, per evidenziare che il mandato del sindaco si deve considerare interrotto secondo l’opposizione in consiglio comunale a Como. Intanto i consiglieri hanno spiegato che la loro intenzione – ancora da valutare – è quella di non entrare in aula nelle prossime sedute programmate fino a quando questa mozione verrà discussa.
La mozione verrà depositata concretamente domattina. A quel punto ci sono, per legge, da un minimo di 10 giorni ad un massimo di 30 per andare in aula, discutere e votare la stessa. Per poter considerare decaduto Mario Lucini, al centro della bufera politica dopo gli arresti dei suoi dirigenti nei giorni scorsi, occorrono 17 voti se il consiglio sarà al completo.
FAVARA CACCIATO DAL PD
Acque agitate in casa Pd a Como in queste ore. I vertici comaschi del partito hanno segnalato la firma della mozione di sfiducia contro Lucini da parte del consigliere di maggioranza Gioacchino Favara ai vertici nazionali. Il segretario cittadino Fanetti conferma il suo allontanamento dal Pd. “Inacettabile la firma su una mozione contro il sindaco da noi sostenuto».
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