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Como: diminuiscono le terre agricole, in 8 mesi -5%

donna agricoltura

Parere positivo della Coldiretti dopo l’approvazione alla Camera del disegno di legge contro il consumo del suolo. Un gesto che avrà riflessi positivi anche nelle province di Como e Lecco, particolarmente nelle aree della pianura brianzola che più risentono del problema. Lo sottolineano il presidente e il direttore della Coldiretti lariana, Fortunato Trezzi e Raffaello Betti, nell’auspicare che “il dibattito politico sul piano locale si orienti a garantire attenzione alla tutela del suolo agricolo, in un’ottica di città sostenibile e che sappia camminare insieme all’agricoltura dei suoi territori, da considerare sempre più come una risorsa necessaria”.

Il provvedimento affronta il tema della priorità del riuso, delineando una procedura articolata in più fasi, con competenze del Governo e delle Regioni. Viene introdotta e disciplinata la fattispecie urbanistica dei compendi agricoli neorurali, per cui le regioni e i comuni possono qualificare, nei propri strumenti urbanistici, alcuni fabbricati come compendi agricoli neorurali, al fine di farne oggetto di recupero e di riqualificazione, conferendogli, accanto alla prevalente destinazione agricola, altre destinazioni quali servizi turistico-ricettivi, ludico-ricreativi, servizi dedicati all’istruzione. Si prevedono misure di incentivazione per i comuni e per i privati che realizzano il recupero di suoli agricoli, anche per prevenire il dissesto idrogeologico ed il degrado dei paesaggi rurali. Si specifica che i proventi dei titoli abitativi, i cosiddetti oneri di costruzione, devono essere destinati alla realizzazione e alla manutenzione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, a interventi di risanamento degli edifici, soprattutto nei centri storici, a interventi di demolizione di fabbricati abusivi, alla realizzazione di aree verdi, alla tutela del paesaggio e dell’ambiente.

Positivo il commento di Coldiretti Como-Lecco che ricorda come “per proteggere terra e cittadini, occorre difendere il proprio patrimonio rurale e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’agricoltura”.

La stessa Lombardia soffoca sempre più tra strade, case e capannoni. In cinquant’anni il suolo urbanizzato è aumentato del 235%. Una colata di cemento che dagli Anni Cinquanta ha continuato a ingrandirsi rubando suolo agricolo e naturale, facendo strage di fiori e animali e mettendo a rischio la stabilità idrogeologica del territorio. Una situazione che è destinata a peggiorare complice la costruzione di nuove arterie autostradali. Pedemontana, Teem e si mangeranno oltre 4 mila ettari di suolo fertile, coinvolgendo alcuni dei territori più urbanizzati della regione, da Varese a Como, a Milano, Bergamo, Brescia e Monza e Lodi.

Nelle province di Como e Varese, in particolare, negli ultimi otto anni si è registrata una diminuzione di terre agricole compresa tra il 4% e il 5%

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