Cultura e spettacoli

Giornate Fai di primavera, anche il Lario pronto a mostrare i suoi gioielli (i video)

villa fogazzaro

iornate Fai di primavera a Como, conto alla rovescia per un fine settimana che si preannuncia di grande interesse. Due giorni (sabato 19 e domenica 20) per scoprire gioielli nascosti o comunque poco conosciuti del nostro territorio. Dalla splendida Villa Balbianello a Lenno alla Torre del Barbarossa ad Ossuccio, da Villa Fogazzaro a Valsolda a Villa Torricella di Erba

Le Giornate FAI di Primavera, attualmente giunte alla 24° edizione, saranno l’occasione di ammirare quei luoghi solitamente chiusi al pubblico, consentendo a milioni di persone in tutta Italia di godere dello spettacolo della loro bellezza. È un modo per valorizzare ancora di più il rapporto tra i monumenti e i beni culturali e il territorio in cui si trovano, offrendo anche l’opportunità di un tempo libero di qualità per tutta la famiglia.

Per scoprire tutti i luoghi aperti al pubblico durante il weekend del 19 e del 20 marzo è possibile andare su www.giornatefai.it e selezionare la propria regione: si aprirà così la lista dei luoghi specifici che saranno possibili visitare nelle vicinanze e gli orari di apertura.

E poi il Fai di Como quest’anno ha voluto presentare anche gioielli del razionalismo comasco a cavallo tra sport, storia e architettura si fondono in un unico valore artistico e sociale. E così, con studenti in qualità di “ciceroni”, darà possibile conoscere nel dettaglio i particolari architettonici di Novocomum, piscina Sinigaglia, Stadio omonimo, Canottieri Lario e Mila in viale Puecher.

fai como razionelismo

Ecco il dettaglio di luoghi e orari

1)NOVOCOMUM

Viale G. Sinigaglia, 1 – COMO

Il Novocomum è un edificio multipiano ad appartamenti di Como. Costruito tra 1928 e 1929 rappresentò uno dei primi esempi di architettura moderna in Italia. Prende il nome dalla società immobiliare Novocomum di Olgiate Comasco, realizzatrice dell’opera.

Il Novocomum è stato progettato da un giovanissimo Giuseppe Terragni, suo primo progetto autonomo in cui ha sviluppato caratteristiche fondamentali di commistione con il paesaggio circostante e la natura. Una formula che contempla la composizione monumentale di volumi puri e geometrie semplici compenetrati fra loro, evidenziati dal diverso trattamento materico e cromatico, con rimandi all’architettura classica mediante colonne giganti incastonate negli angoli dell’edificio. Soprannominata il “transatlantico”, è una struttura sorprendente sia per il suo tempo che per oggi.

Visite guidate a cura delle guide professioniste dell’Associazione Guide e Accompagnatori Turistici di Como e Provincia

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® degli istituti di Como: Liceo Classico “Volta”; Istituto “Paolo Carcano”; Istituto “Caio Plinio II”; Liceo Scientifico Sportivo “Canossiane”; Liceo Scientifico Sportivo “S. Elia” di Cantù;

orari: Sabato   14.00 – 18.00  / Domenica 10.00 – 17.00

 

2)STADIO G. SINIGAGLIA E CASA DEL BALILLA

Viale G. Sinigaglia, 1 – COMO

Lo Stadio “Giuseppe Sinigaglia” è il principale impianto calcistico della città di Como. È intitolato al campione di canottaggio Giuseppe Sinigaglia, caduto nella prima guerra mondiale. Lo stadio appartiene al Comune di Como che lo ha ceduto in gestione per le partite di campionato alla società calcistica CALCIO COMO.

Lo stadio di calcio “Giuseppe Sinigaglia” e la Sede dell’Opera Nazionale Balilla, sono stati concepiti  secondo la tradizione affermatasi nei primi decenni del Novecento che aveva visto il fiorire di iniziative legate alle attività sportive, di spettacolo, di cerimonie oltre che di manifestazioni militari. Nel 1927 l’architetto Giovanni Greppi di Milano ultima il campo di calcio circondato da due piste concentriche, la prima per le gare di atletica e la seconda per le gare ciclistiche e motociclistiche, dotata infatti di curve paraboliche sopraelevate (velodromo). Completano il complesso tre palestre (per la ginnastica, la scherma e il pugilato), una bocciofila e un bar ristorante. Tra il 1932-‘36 l’ingegnere Gianni Mantero ridisegna l’intera costruzione per cambiate esigenze strutturali: la Casa del Balilla viene costruita intorno alla preesistente struttura dello stadio Sinigaglia, quale sede dell’Opera Nazionale Balilla, con spazi per uffici, palestra e piscina. Nuovi portali d’ingresso in marmo, ampie finestrature e colonne vitree dialogano con il Novocomum di Terragni prospiciente. Oggi è la sede della società sportiva Calcio Como.

Visite guidate a cura delle guide professioniste dell’Associazione Guide e Accompagnatori Turistici di Como e Provincia

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® degli istituti di Como: Liceo Classico “Volta”; Istituto “Paolo Carcano”; Istituto “Caio Plinio II”; Liceo Scientifico Sportivo “Canossiane”; Liceo Scientifico Sportivo “S. Elia” di Cantù;

Orari: Sabato  14.00 – 18.00  /  Domenica 10.00 – 17.00

 

3)PISCINA OLIMPIONICA G. SINIGAGLIA

Viale G. Sinigaglia,  2 – COMO

La piscina “G. Sinigaglia”, dedicata anch’essa al famoso campione di canottaggio scomparso sul fronte, è la prima piscina sorta nella città di Como e forse la più importante perché esempio dello stile razionalista. Realizzata negli anni ’30, è stata riaperta nel 2007 dopo sei anni di ristrutturazione ed ora affianca la sua vocazione al nuoto con quella dell’attività dei tuffi.

Nella piscina comunale disegnata da Mantero, il trampolino diventa il fulcro di tutta la composizione, quasi l’altare maggiore di una nuova chiesa, dove l’abside in pietra diventa di vetro. È come una basilica: in pianta è orientata est-ovest mentre l’abside in ferro e vetro ospita il trampolino dalle forme neoplastiche. Le finestre a nastro, i serramenti a bilico, gli impianti tecnologici per il riscaldamento, la ventilazione e la depurazione delle acque, la funzionalità dei percorsi concorrono tutti al carattere razionale dell’opera.

Visite guidate a cura delle guide professioniste dell’Associazione Guide e Accompagnatori Turistici di Como e Provincia

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® degli istituti di Como: Liceo Classico “Volta”; Istituto “Paolo Carcano”; Istituto “Caio Plinio II”; Liceo Scientifico Sportivo “Canossiane”; Liceo Scientifico Sportivo “S. Elia” di Cantù;

Orari: Sabato   14.00 – 18.00 /  Domenica  10.00 – 17.00

 

4)CANOTTIERI LARIO

Viale Puecher,  6 – COMO

La Società Canottieri Lario “G. Sinigaglia” è l’associazione sportiva di canottaggio della città di Como.

L’edificio è un esempio di razionalismo e solarità mediterranea. L’ardito trampolino in cemento armato a sbalzo sul lago dà ancora oggi idea dello spirito innovatore che ha animato il progettista. L’edificio si estende lungo la riva del lago, aprendosi su di esso con una grande vetrata, davanti alla quale il trampolino si protende a sbalzo sull’acqua, fino ad una altezza di 9 metri.

Nel 1931 Mantero lavora al progetto della Canottieri Lario sulla base di uno studio planimetrico di massima redatto dall’architetto zurighese Boedeker, specialista in edifici per società remiere. L’edificio si distende lungo la riva del lago e mediante una grande vetrata l’interno si apre al lago e ai monti che lo circondano. Da qui si nota lo splendido trampolino in cemento armato con i piani di tuffo a tre diverse altezze.  Di sicuro interesse sono la sala di addestramento con la vasca voga, il padiglione-magazzino degli scafi, così come gli elementi di finitura, in particolare delle scale. L’edificio è stato ampliato nel 1983 su progetto di Enrico Mantero. Sul lato destro sono stati è stato annessi un grande volume in vetrocemento con la palestra e una piscina all’aperto ad uso dei soci, ben adattati alla struttura originaria.

Visite guidate a cura delle guide professioniste dell’Associazione Guide e Accompagnatori Turistici di Como e Provincia

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® degli istituti di Como: Liceo Classico “Volta”; Istituto “Paolo Carcano”; Istituto “Caio Plinio II”; Liceo Scientifico Sportivo “Canossiane”; Liceo Scientifico Sportivo “S. Elia” di Cantù;

orari: Sabato  14.00 – 18.00 / Domenica  10.00 – 17.00

 

5)YACHT CLUB COMO

CIRCOLO DELLA VELA E MOTONAUTICA

Viale Puecher,  8 – COMO

Struttura razionalista sede dello Yacht Club.

La sede del Circolo della Vela e della Motonautica Italiana Lario – uniti dal 2004 nello Yacht Club Como –

è stata costruita nel 1931-‘32 su progetto dell’ingegnere Balsamo con la collaborazione di Attilio Terragni. Formata da un corpo lungo parallelo alla riva del lago, e maggiormente decorata rispetto alla Canottieri Lario, rappresenta la coerente prosecuzione della sequenza di architetture razionaliste lungo la sponda del lago verso le ville ottocentesche. L’interno è stato rinnovato da pochi anni per soddisfare le esigenze dei numerosi soci ospitati al bar, al ristorante e nel soggiorno.

Visite guidate a cura delle guide professioniste dell’Associazione Guide e Accompagnatori Turistici di Como e Provincia

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® degli istituti di Como: Liceo Classico “Volta”; Istituto “Paolo Carcano”; Istituto “Caio Plinio II”; Liceo Scientifico Sportivo “Canossiane”; Liceo Scientifico Sportivo “S. Elia” di Cantù;

Orari: Sabato  14.00 – 18.00 / Domenica  10.00 – 17.00

 

FUORI DALLA CITTA’ DI COMO GLI ALTRI LUOGHI APERTI PER LE GIORNATE FAI DI PRIMAVERA

Erba: Villa Torricella e l’Oratorio di San Bernardino 

6)VILLA TORRICELLA

Via Silva, 1, 3, 5. Proprietà privata in località Torricella (Arcellasco – Erba).

Da un’antica torre, ancora in parte esistente, circondata da un’ampia costruzione difensiva, deriva la sua denominazione la località di Torricella, nel territorio di Erba, con la storica villa che si affaccia in posizione dominante.

Nucleo di notevole rilevanza strategica, incluso nell’antica corte di Casale e posizionato lungo il transito dalla Martesana alla Valle di Asso, Torricella ebbe fra i suoi feudatari i Carcano, I de Merono e i Prina.  Nel corso del Cinquecento il fortilizio si trasformò in residenza aristocratica.

Nel 1801 la villa fu ceduta dai Prina a Raffaele Arauco, ministro della Repubblica Cisalpina. Alla sua morte, la proprietà passò alla vedova Vincenza Prevosti, che successivamente si unì in matrimonio con il celebre poeta Carlo Porta e ne divenne sua meta frequente negli anni fra il 1806 e il 1818. L’amena residenza cominciò a divenire un polo di attrazione per diverse personalità di spicco della Milano del tempo, soprattutto di Alessandro Manzoni, poiché ne divenne proprietario il conte Cesare Borri, padre della seconda moglie di Manzoni, Teresa Borri. Una lapide ricorda la presenza dello scrittore, tramandata anche dalla tradizione orale. Dopo Stefano Stampa, che dipinse villa Torricella in alcuni quadri tuttora presenti nella dimora, divenne proprietario della dimora l’ingegner Silva, la cui moglie, animatrice di un vivace salotto, vi fece ricavare alcuni grandi saloni. Negli anni dell’occupazione tedesca, parte della villa fu occupata dal Ministero dell’Agricoltura della Repubblica di Salò, qui sfollato. Dai Silva la villa passò nel 1949 alla famiglia Gavazzi, tuttora  proprietaria.

Balcone naturale sull’Alta Brianza e sui laghi del piano d’Erba, il “bel casorino di Torricella” – così definito da Giuseppe Borri, cognato del Manzoni – “è un vasto deposito di lontane vicende e di memorie letterarie, di aneddoti e ricordi di tante generazioni di proprietari e ospiti illustri”.

L’oratorio Di San Bernardino In Arcellasco d’Erba

La chiesetta-oratorio dedicata a San Bernardino è situata nella località omonima fra Brugora e Proserpio, quasi al termine della via Manzoni, in posizione sopraelevata, all’incrocio con la via Cardinal Federico Borromeo. La chiesa presenta una struttura a navata unica, con tetto a vista, sostenuto da muri perimetrali e da due archi ogivali innestati nelle pareti laterali. Il vano absidale è a pianta quadra, con volta a botte e un unico altare. Campanile a vela e sacrestia addossata al corpo principale delineano la configurazione odierna del monumento. Lo schema costruttivo, molto semplice, è allineato ai canoni del repertorio tardo-gotico, ancora predominanti nel periodo della sua edificazione (metà Quattrocento).

I documenti più antichi delle visite pastorali (2 settembre 1569 e 27 aprile 1574) riportano che la chiesa aveva in origine tre altari: oltre a quello della cappella centrale con dipinto il Crocifisso, vi erano altri due altari laterali, uno dedicato alla Beata Vergine Maria e l’altro ai Re Magi. Gli ingressi erano due, il principale sulla facciata e l’altro laterale; la campana era situata centralmente sopra la porta principale. La decorazione parietale predominante nella chiesa è quattrocentesca, realizzata in fasi successive, con un’aggiunta cinquecentesca e tre settecentesche. Sulla parete alla sinistra della pala dell’altare, si nota la figura di San Bernardino, cui la chiesa è dedicata. L’edificio religioso ha subito restauri nel 1956 -57, con il rifacimento del tetto e l’abbellimento dell’altare, che è stato rivestito di marmi a spese della popolazione della località di San Bernardino.

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni®: Liceo Scientifico “G. Galilei” di Erba; Liceo “Carlo Porta” di Erba; IT di Erba; Scuola Media Statale di Pusiano

Orari: Sabato  14.00 – 18.00

Domenica  09.00 – 12.30 / 14.00 – 18.00

 

 

 Cantù, Mariano Comense e Bregnano – itinerari a cura del Gruppo FAI Cantù

 7) Cantu’ e il Basket – In S. Ambrogio tutta la gloria e la storia tra filmati e cimeli

 EX-CHIESA DI S. AMBROGIO

Piazza Marconi  – CANTU’

La chiesa pianta centrale che oggi prospetta sul lato sud di piazza Marconi costituisce l’ultimo frammento rimasto dell’antica chiesa e convento delle monache, dopo che, nel 1936, il “piccone risanatore” del regime ha abbattuto l’intero convento e mutilato la chiesa dell’antistante atrio e del transetto e campanile sul retro. Altre forti manomissioni sono avvenute dopo la sconsacrazione con la costruzione all’interno di due casette di servizio per il falegname che vi si era inserito. Il sorprendente effetto “ante restauro” dell’interno, con lo stridente rapporto della singolare “superfetazione” con la scenografica ricchezza degli stucchi e degli affreschi barocchi della sovrastante cupola – dipinta e firmata dai fratelli Giampaolo e Raffaele Recchi (1676) – suggeriva di congelare lo status attuale senza rimuovere il capitolo più basso della storia del monumento. Sono stati eseguiti il consolidamento, la pulitura e la messa in sicurezza dell’esistente senza sottrarne componenti documentarie. Per il riuso della chiesa (come aula polivalente) e degli spazi che la contornano sui tre lati (come Museo del merletto canturino) sono stati aggiunti il vestibolo (perduto) dell’ingresso dalla piazza e il volume delle scale, ascensore e servizi sul dietro. Il percorso sale fin sopra la copertura della casetta interna e consente di apprezzare da vicino il grandioso ciclo pittorico della cupola.

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® degli istituti di Cantù: Istituto “S. Elia”; ‘ENAIP

Orari: Domenica 10.00 – 12.30 / 14.30 – 17.30

 

8)VILLA OROMBELLI – FECCHIO DI CANTU’

Via per Alzate, 86 – CANTU’

Fino a tempi recenti il complesso dei fabbricati veniva chiamato la corte di Fecchio (la cuurt de Fecc).

Alcuni elementi architettonici non visibili all’esterno rimontano al XIV secolo e sono sempre stati attribuiti ai Visconti, poi a Francesco Sforza. E’ plausibile che si trattasse di una casa di modeste dimensioni, utilizzata come casa di caccia inserita nelle loro riserve. La proprietà di fabbricati e terreni passò poi agli Sforza e da loro fu ceduta nella seconda metà del XV secolo all’armaiolo Antonio Negroni da Ello detto Missaglia, titolare della famosa Azienda produttrice di armi e armature, forte di numerose filiali anche fuori di Lombardia. Ad Antonio stesso si può far risalire la costruzione di un “palazzo”, come attestato documenti cinquecenteschi. Dell’epoca rimangono pochi segni visibili. All’estinzione della linea maschile Missaglia discendente da Antonio, verificatasi nel 1680 con la morte di Marc’Antonio Missaglia conte della Corte di Casale, i beni di Fecchio passarono alle sorelle di quest’ultimo: Ottavia sposata al conte Francesco Brebbia e Ginepra moglie di Carlo Giacinto  Orombelli.

Nella proprietà di parti del complesso si sono succeduti lungo i secoli diversi proprietari; nel 1738 gli Orombelli rilevarono l’intera proprietà della casa da nobile di Fecchio. Esisteva anche un pubblico oratorio, attestato oltreché dalle carte anche dal pilastrello su strada. Fu visitato nel 1570 dall’Arcivescovo Carlo Borromeo, ospitato dagli Orombelli in un locale da allora chiamato “lo stanzino di San Carlo”.

Nel primo Ottocento, dopo complesse vicende, gli obblighi regolanti il culto vennero assolti aprendo al pubblico un locale nella casa stessa; vi affluivano i contadini delle case attigue che formavano un vero e proprio “borgo” con l’abitazione Orombelli e tutti gli abitanti del vicinato.

Nel decennio 1930 importanti opere di consolidamento e di riordino architettonico furono attuate da Alfonso Orombelli (Cantù 1898 – Cantù 1976), figura ben nota sulla scena culturale e fautore, tra l’altro, dello sviluppo della Scuola d’Arte di Cantù.

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® degli istituti di Cantù: Istituto “S. Elia”; ‘ENAIP’

Orari: Sabato 14.30 – 17.30

Domenica 10.00 – 12.30 / 14.30 – 17.30

 

 

Aperture di Bregnano:

9) SCUDERIA DEL PRINCIPINO

Via Nazario Sauro, 16 – Bregnano

La Scuderia Del Principino: nasce così con l’intento di recuperare, salvaguardare e promuovere il patrimonio di principi e di valori dell’equitazione classica, che affonda le sue radici nel rinascimento italiano e che rappresenta un aspetto della cultura nazionale che va preservato e valorizzato.

Nasce su iniziativa di Michele Coloru che ha così seguito la sua passione per l’equitazione classica con impegno e dedizione, affinando le proprie capacità presso i più importanti cavalieri in Europa: Jean Alazard in Francia, Pedro Battista De Almeida in Portogallo, Philip Karl a Saumur, decidendo quindi di cercare anche in Italia, appunto a Bregnano,  un luogo in cui poter  trasmettere i principi “dell’equitazione sapiente”.

Dopo una curata ristrutturazione, questo luogo immerso nel verde è la sede perfetta per coniugare le tecniche più raffinate dell’ equitazione classica con il rispetto assoluto dell’ integrità psico-fisica del cavallo. Il luogo è aperto tutto l’anno. Alla Scuderia del Principino è possibile prendere lezioni di equitazione avanzate e per principianti durante tutto l’ anno, grazie al maneggio coperto. È anche un luogo di accoglienza per chi non ha la passione dell’ equitazione: clubhouse dalla cucina casalinga legata alla produzione del territorio  e  organizzazione di feste e convegni per gruppi ristretti di persone. Dalla scuderia è possibile compiere lunghe passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo nel Parco del Lura, una realtà voluta dalle amministrazioni comunali consorziate che hanno recepito una domanda di salvaguardia, valorizzazione e riqualificazione del territorio, armonizzate con le tradizionali attività agricole, proveniente dalla stessa popolazione che da secoli abita e lavora queste terre.

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Artistico “Fausto Melotti” di Lomazzo

Orari: Domenica 10.00 – 12.30 / 14.30 – 17.30

10)AZIENDA CASTIGLIONI

Via Milano, 89/91 – Bregnano

L’Azienda CASTIGLIONI SPA

Nasce nei primi anni ‘60 con l’intento di trasferire nell’ambito della dimensione industriale l’esperienza e la tradizione artigiana dell’area Comasca. Produce stipiti e coprifili per porte, profili per l’industria del mobile e dell’arredamento, pavimenti e rivestimenti in legno per superfici abitative, commerciali e lavorative con attenzione al design, all’innovazione tecnologica e al benessere nell’ambiente di lavoro. L’originale progetto imprenditoriale si è evoluto nel tempo fino alla realizzazione di una struttura tecnico-produttiva capace di trasformare i progetti in soluzioni speciali secondo le esigenze della committenza. Prima azienda del settore ad essere certificata nel 1994 secondo la normativa europea UNI EN ISO 9001, da alcuni anni sopperisce in grande misura al proprio fabbisogno energetico con un grande impianto fotovoltaico.

All’ingresso il complesso ligneo Universalis Harmonia è un tributo, in chiave materica e fattiva, all’utopia geometrico spaziale dei Poliedri Regolari. Nella realizzazione del complesso il legno di Alerce (Fitzroya Cupressoides) riveste pregnanti significati. La longevità di questa induce a supporre che l’albero da cui sono

stati ricavati i componenti potesse già vantare, nella sua regione andina d’origine, circa mezzo millennio di vita. La sezione aurea, cognizione geometrica essenziale nei Poliedri regolari, ha guidato l’ingegno di Giuseppe Terragni in molte sue opere; per tale ragione questa gli è dedicata nell’anno del centenario della nascita.

Accanto, sotto il perfetto grafismo della grande tettoia frangisole in legno, una magnifica scultura naturale: la grande quercia, piantata in Francia all’epoca di Caterina de’ Medici, abbattuta da un fulmine negli anni ’50 e poi acquistata ad un’asta.

Inaugurato nel 2007, l’asilo nido aziendale ubicato all’interno della Castiglioni può accogliere 30 bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi. È un servizio rivolto sia ai figli di collaboratori sia a bambini esterni.  Interessante esempio di architettura contemporanea interamente costruita in legno, su progetto degli Architetti Studio Seveso Associati, Carlo Rivi ed Eugenio Castiglioni, occupa una superficie coperta di 400 m2, comprende ampi spazi luminosi, una piazza alberata, un porticato e un giardino interno affacciato su un bosco di acacie.

11) Azienda Agricola Ponzin

Via Garibaldi n° 56 – Bregnano 

L’ Azienda Agricola F.lli Ponzin

Si estende per 20 ettari nel verde del Parco del Lura a Bregnano. È un’azienda biologica fondata nel 1950, oggi condotta dai fratelli Giuliano e Miriam.

L’allevamento è costituito da circa 80 bovini da latte e da carne, suini, asini, pony ed animali da cortile. Viene coltivato frumento per la produzione di farina bianca, fieno ed erba medica. Da sempre con l’obiettivo di allevare gli animali con materie prime ottenute nel modo più naturale possibile nel rispetto della tradizione e dell’ambiente. L’efficienza e la moderna tecnologia del caseificio e il rigoroso rispetto delle norme igieniche garantiscono al consumatore un prodotto fresco, genuino e di qualità costante.

Nel 2012 ha ottenuto la certificazione biologica Bioagricert per i bovini, il latte, il frumento tenero e il fieno.

Produce latte biologico e lo trasforma in formaggi freschi e stagionati, produce salumi e coltiva frumento tenero biologico e produce  la farina bianca, semi-integrale e integrale.

L’azienda è anche agriturismo: svolge attività didattica per  le scuole proponendo diversi laboratori legati al mondo agricolo, organizza campi estivi per bambini e feste di compleanno.

In azienda è possibile degustare formaggi e salumi di propria produzione; tutti i sabato mattina è allestito il Mercato in Fattoria, con produttori biologici e naturali (miele, pane, frutta, verdura, uova, riso, marmellate, mandorle, birra, vino, salumi, formaggi, olio), con visita agli animali e laboratori didattici gratuiti per bambini ed adulti.

Una visita che si colloca nell’ottica della campagna del FAI per la salvaguardia del territorio, nella consapevolezza che difendere il paesaggio significa anche difendere l’agricoltura la quale, con i campi coltivati e le vie d’acqua, lo disegna e ne è parte integrante e vitale. Un’agricoltura di qualità, che produca cibo buono e sano ma che offra anche opportunità di formazione e di lavoro, che può essere meta di un turismo intelligente e barriera contro il degrado del territorio.

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Artistico “Fausto Melotti” di Lomazzo e degli studenti Bregnanesi delle scuole superiori

Orari: Domenica 10.00 – 12.30 / 14.30 – 17.30

 

12) CHIESA DI S. GIORGIO

Via Dante Alighieri, 3 

La chiesa di S. Giorgio, di origine medievale come quella di S. Michele, fu ricostruita intorno al 1590. Comparrocchiale con la chiesa di S. Michele, è divenuta parrocchiale autonoma nel 1860.

Conserva interessanti opere d’arte. Tra queste si segnalano: sul primo altare a destra l’Incoronazione della Madonna, affresco proveniente dalla soppressa chiesa di S. Rocco, attribuito a Gaudenzio Ferrari; nella cappella a sinistra l’affresco del primo Cinquecento con La Madonna con i Santi Sebastiano e Rocco, anch’esso proveniente da S. Rocco, assegnabile all’ambiente dei pittori comaschi della bottega del De Magistris. Pregevole è la pala d’altare nell’ultima cappella della navata a destra con La Sacra Famiglia, S. Anna e S. Gioacchino, datata 1646, prima opera nota di Giuseppe Nuvolone.

Sulla parete di fondo del presbiterio è stato scoperto nel 1986 l’affresco di fine Cinquecento con la Deposizione di Cristo dalla Croce, S. Giorgio e S. Michele. La volta della navata è affrescata con dipinti settecenteschi raffiguranti l’Esaltazione della Croce e S. Giorgio in adorazione della Croce. Nei pennacchi della tazza centrale sono raffigurati gli Evangelisti; al centro lo Spirito Santo.

In sacrestia si trova un pregevole armadio del 1612.

 

13) MUSEO SENATORE RAMPOLDI E CASA NATALE

c/o Scuole Elementari Via dello Sport, 1 – Bregnano 

Nel 2010, dagli incontri fra la Pro Loco e l’Amministrazione comunale di Bregnano, nacque l’idea di organizzare qualcosa che ricordasse, non solo in occasione del 160° anniversario della nascita, la figura del compaesano Roberto Rampoldi (1850-1926), oftalmologo di fama internazionale, docente universitario a Pavia, otto volte Deputato al Parlamento italiano, Senatore del Regno, scrittore di storia, ecc. Qualcosa che andasse oltre la cerimonia ufficiale o la redazione e la pubblicazione di un opuscolo biografico e di testimonianze personali (e titolato, appunto, ‘Roberto Rampoldi, un bregnanese illustre’).

Un pronipote accolse con favore il progetto di istituire un museo dedicato al suo antenato. Si pensò quindi di allestire subito uno spazio museale all’interno della locale Scuola Primaria, già intitolata al Rampoldi, in attesa che fosse reperita una sede più funzionale. Il pronipote conferì a Bregnano diverso materiale di notevole interesse relativo soprattutto alla vita ed all’opera del prozio, raccolto e custodito in molti decenni di storia familiare ed oggi esposto nella Sala insegnanti della Scuola.

L’aspirazione rimane quella di poter istituire in futuro un vero e proprio museo indipendente aperto al pubblico, più ampio ed ulteriormente arricchito di documenti, e di trasformarlo in una sorta di piccolo ma attivo ed appassionato centro studi sulla storia ed il presente del paese e del territorio.

Oggi nello spazio museale allestito all’interno della Scuola Primaria si possono vedere e consultare, su preventiva richiesta, documenti biografici, anagrafici, scolastici, liceali ed universitari; manifesti elettorali; attestati e riconoscimenti prestigiosi; libri di interesse scientifico e testi universitari appartenuti al Rampoldi, al fratello Vittorino (anch’esso medico insigne, studioso eclettico e poeta), e ai loro discendenti che pure hanno operato nell’ambito della medicina e delle scienze naturali; originali pubblicazioni scientifiche, politiche, storiche e letterarie; fotografie di cui alcune con dedica di personalità dell’epoca; ritratti dipinti, disegnati o incisi; curiosità oggettistiche.

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Artistico “Fausto Melotti” di Lomazzo e degli studenti Bregnanesi delle scuole superiori

Orari: Domenica 10.00 – 12.30 / 14.30 – 17.30

 

14) CASA D’ARTISTA LINO SABATTINI

Via Don Capiaghi, 10 – Bregnano 

Lino Sabattini nasce a Correggio nel 1925. A 14 anni scopre la rivista Domus che diventa il suo libro di testo. In una bottega di Como apprende le tecniche di lavorazione dei metalli mentre ferma sempre più la sua attenzione di autodidatta sull’architettura moderna, avvertendone un’inconscia attrazione.

Dopo la guerra si trasferisce a Milano impiantando un piccolo laboratorio dove lo scopre il fiuto di Gio Ponti.  Comincia così un’esaltante esperienza internazionale sempre sottolineata dai consensi della critica. Lavora a Parigi e a Milano in un’azienda prestigiosa senza però riuscire a liberarla completamente della ”pedante tradizione” dei loro prodotti.

Inizia quindi la solitaria avventura che si concretizza nell’argenteria Sabattini di Bregnano in cui diventa imprenditore delle sue idee, della sua sensibilità, di quella sua diversità. La misura, l’equilibrio, la tecnica e la fantasia sono trasferite in un’inimitabile caratterizzazione delle sue opere. Ad essa si affiancherà la casa d’abitazione da lui stesso progettata nei minimi particolari e che oggi, cessata l’attività, resta una vitale testimonianza del suo ingegno e delle sue opere.

Al museo d’Arte Moderna di New York i ritmi dei suoi argenti chiudono tante epoche per aprirne una nuova. Qui espone “Windsor soffiato”, “Buole” e “Vetro soffiato”. Sue opere sono presenti in prestigiosi musei del mondo intero.

Hanno detto li lui: Gio Ponti: “Seguo da molti anni il lavoro di Sabattini e ne ammiro la coerenza, rara, che le immagini di questo bel volume, coerenti esse pure a questi pezzi impeccabili, ripongono alla soddisfazione del mio sguardo esigente, ed alle esigenze del mio giudizio, pertinente alla virtù della essenzialità lineare, alla limpidezza di questi oggetti, di una fantasia di forme esatte, pertinenti, giuste, ma di tale venustà, che di tutti questi pezzi totalmente al servizio di una precisa utilità senza margini e pensieri vezzosi fanno uno per uno gli oggetti che “servono anche per guardarli”….

Bruno Munari: “La produzione di Lino Sabattini è sempre stata … un esempio di come si possano felicemente fondere due componenti della progettazione che molti considerano contrastanti: la fantasia e la tecnica.

Le forme dei suoi oggetti nascono infatti da un atto creativo che risolve in modo ottimale le esigenze inventive con i limiti operativi e le possibilità delle materie usate…” 

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Artistico “Fausto Melotti” di Lomazzo e degli studenti Bregnanesi delle scuole superiori

 Orari: Domenica 10.00 – 12.30 / 14.30 – 17.30

INGRESSO RISERVATO AI SOLI ISCRITTI AL FAI

 Locandina fai 2016

15)BATTISTERO DI SAN GIOVANNI

Via Santo Stefano – MARIANO COMENSE

Posto a lato della chiesa di Santo Stefano, il Battistero dedicato a San Giovanni Battista, Monumento Nazionale dal 1912, è una costruzione quadrangolare in stile romanico con cupola ottagonale, risalente al periodo intorno all’anno Mille, più precisamente al XII secolo. La porta, originariamente ad ovest, viene fatta spostare a est da Federico Borromeo, riparata da un portichetto. Entrando, ai lati della porta sono presenti due colonne sormontate da due capitelli. Quello di sinistra è in marmo paglierino e presenta rilievi pronunciati raffiguranti grappoli sugli spigoli e un volto ovale al centro; quello di destra è in calcare bianco, istoriato sulla parte anteriore con motivi che richiamano l’arte romanica. La cupola ottagonale non nasce con la struttura del pavimento ma da speciali strutture che trasformano un sottostante quadrato in ottagono.

Il 23 novembre 1999 si decide di restaurare il Battistero. Gli scavi archeologici portano alla luce una vasca battesimale ad immersione, mentre l’inizio dei lavori di restauro rivelano una porta laterale di tramontana che collegava il Battistero con il cimitero a lato della chiesa, e che fu poi chiusa con l’ampliamento della parrocchiale. Il 23 dicembre 2000 il cardinale arcivescovo Carlo Maria Martini inaugura l’opera restaurata.

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® dell’IIS “Jean Monnet” di Mariano Comense

Orari: Domenica 10.00 – 12.30 / 14.30 – 17.30

 

16)VILLA SORMANI

Via Montebello, 36 – MARIANO COMENSE

Villa Sormani è una tipica casa di campagna con parco inserita nel centro storico della città. Sua caratteristica la doppia facciata: la facciata a nord estremamente sobria, priva di decorazioni, con due ordini di finestre regolari, non tinteggiata; la facciata e sud è al contrario estremamente curata, dipinta di colore giallo lombardo, con una mensola di cemento decorativo a fare da sottogronda. La storia del palazzo pare risalga al 1274, quando l’antica famiglia locale dei Ronzoni possedeva case in Mariano nella contrada di Sumella (oggi via Montebello). Nel 1712 don Giovanni Ronzoni sull’area di una di quelle case e di una contigua, già appartenuta alla famiglia Marliani, vicari perpetui e feudatari di Mariano, fece costruire la villa qual è pervenuta fino a noi. Estinti nel 1844 i Nobili Ronzoni, la dimora venne ereditata dai nobili Calchi Novati che la tennero per cento anni. Alla vita della villa di quel periodo è senza dubbio collegata l’attività di pittore di uno dei proprietari Cesare Calchi Novati. Quando nel 1944 moriva don Sigismondo, fratello dei suddetto pittore e figlio di donna Giulia Sormani, furono designati come eredi i cugini Conte Alberto e don Lodovico Sormani di Missaglia. A partire dal 1961 il Conte Alberto diede corso a lavori radicali di restauro conservativo avvalendosi della collaborazione dell’architetto Paolo Caccia Dominioni per gli esterni e del professor Franco Milani con altri collaboratori per gli interni, che riportarono la villa agli splendori passati.

Il parco di oltre 4000 mq, dopo numerose trasformazioni, ha ora assunto l’aspetto di giardino “all’inglese”, con grande prato rasato e svariate conifere tra cui troneggia un secolare ed imponente cedro del Libano. Villa Sormani è iscritta all’Associazione Dimore Storiche Italiane, ed è sottoposta a vincolo della Sovrintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici della Lombardia.

Visite guidate a cura degli Apprendisti Ciceroni® dell’IIS “Jean Monnet” di Mariano Comense

Orari: Domenica 10.00 – 12.30 / 14.30 – 17.30 

 Giornate-FAI-di-Primavera_imagefullwide

Al di là delle Giornate FAI di Primavera, l’associazione si impegna tutto l’anno a custodire concretamente i paesaggi, i luoghi, i monumenti e i capolavori d’arte italiani che raccontano la storia, la memoria e l’identità della nostra nazione. L’obiettivo è educare ogni persona al rispetto e alla valorizzazione dei luoghi a rischio di degrado e di abbandono, perché è anche grazie ad essi se possiamo definire l’Italia il Bel Paese.

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