Lo ammette nel primo interrogatori davanti a carabinieri e magistrato il fermato per quello che è un delitto a tutto tondo anche se “per gioco”, il connazionale della vittima Jasin Sulo, 30enne, ora accusato dalla Procura di Como di omicidio volontario. Quest’ultimo, che nega di averlo voluto uccidere, lascia intendere che potrebbe essere stato davvero un gioco tragico nella casa di Locate Varesino. Con lui anche un cugino (arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti), il cugino della vittima ed altre due persone tra cui la moglie di Sulo. Per quest’ultimo domani, nel carcere del Bassone, interrogatorio di convalida del fermo da parte del giudice dell’udienza preliminare.
La vittima, sposata dallo scorso settembre, faceva l’operaio con una impresa edile della zona: giocava anche a calcio nella formazione dilettantistica del Castronno.