Cronaca

Fondo di solidarietà: a Como si versa più di altre città. Lucini scrive a Renzi (I VIDEO)

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Una lettera inviata al presidente del consiglio Matteo Renzi per esprimere il proprio dissenso in merito alle cifre poco eque in tema di fondo di solidarietà. E’ quella inviata dal sindaco Mario Lucini nelle ultime ore e inoltrata anche al presidente regionale Anci e ai parlamentari comaschi.

Secondo le indagini condotte dal Comune i comaschi versano 133 euro allo Stato (per un totale di 11,2 milioni di euro), mentre per altri capoluoghi molto simili, come Varese e Busto Arsizio, la spesa pro capite è rispettivamente di 83 euro e di 41 euro. Lucini ha spiegato di aver voluto andare a fondo sul tema del fondo di solidarietà “non per metterne in dubbio l’utilità – come ha precisato – ma perché è ingiusto e insostenibile che si verifichino queste disparità”.

Il calcolo fatto dal primo cittadino rivela come Como si posizioni al sesto posto in Italia, preceduta da città come Milano, Roma, Siena, Padova. Particolare il caso di Olbia (al primo posto) dove ogni cittadino versa 215 euro allo Stato.

“A me e ai cittadini comaschi risulta difficilmente accettabile constatare la sperequazione esistente con Comuni vicini e del tutto simili al nostro – scrive Lucini a Renzi – sperequazione che, ad oggi, nonostante i ripetuti tentativi, nessuno è riuscito non solo a ridurre, ma neppure a spiegare”.

Il sindaco porta così all’attenzione del Governo alcuni esempi: ”Chiarisco meglio portando l’esempio di due comuni con popolazione analoga alla nostra (80-85.000 abitanti), siti a pochi chilometri da Como e con caratteristiche storiche, sociali ed economiche del tutto paragonabili: Varese, che è anche capoluogo di provincia, e Busto Arsizio – scrive ancora Lucini -. Nel 2013, Como ha contribuito al Fondo per 8.880.000 euro, Varese per 3.593.000 euro, Busto Arsizio per 1.644.000 euro.  Dopo le modeste variazione del 2014, che non hanno sostanzialmente modificato le proporzioni, si è arrivati, nel 2015 alla seguente situazione: Como             11.286.698 (pari a 133 euro per abitante), Varese 6.753.742 (pari ad 83 euro per abitante) e Busto Arsizio    3.388.530 (pari a 41 euro per abitante). Non ho ovviamente nulla contro questi Comuni, e, altrettanto ovviamente, quello che mi auguro non è certo che venga alzato il loro contributo al Fondo”.

La richiesta di Lucini a Renzi è quella di chiedere spiegazioni sui criteri utilizzati per la ripartizione delle spese nei diversi comuni, con evidenti disparità nelle stesse regioni, anche tra città a pochi chilometri di distanza. Circa il 20% delle entrate tributarie viene così destinato al fondo quando, con un conteggio più equo, il denaro potrebbe essere investito per interventi sulla città.

“La crescente difficoltà di “far quadrare” i conti senza incidere ulteriormente sulla pressione tributaria e/o senza ridurre drasticamente l’erogazione di servizi mi ha pertanto spinto a rappresentarLe in modo esplicito e fermo la situazione – conclude Lucini – certo che quanto evidenziato possa portare ad una riflessione approfondita e ad una sollecita revisione di criteri di ripartizione inspiegabili e, per noi, tanto ingiusti quanto insostenibili”.

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