Auto di grossa cilindrata, spese in ristoranti di lusso, serate in celebri locali, ogni tipo di spesa folle per l’ammontare di seicentomila euro pagati con la carta di credito aziendale di Ferrovie Nord Milano, società quotata in Borsa e controllata al 57,7% dalla Regione, al 14,7% da Fs e al 3,74% dal gruppo Gavio. L’accusa di peculato e truffa è rivolta a Norberto Achille, manager da 15 anni della Fnm, indagato dallaProcura di Milano. In sette anni, dal 2008 al 2014, Achille avrebbe effettuato queste “spese di rappresentanza”, sottraendo fondi alla compagnia. Dopo aver appreso la notizia del provvedimento cautelare, il manager si è dimesso dalla carica di Presidente della Fnm.

Seicentomila euro di “spese”  pagate in parte con la carta di credito aziendale. Secondo le indagini che il pm Giovanni Polizzi ha affidato al comando provinciale dei carabinieri di via Moscova, Achille avrebbe distratto i fondi dalle casse di Fnm in sette anni di amministrazione – dal 2008 al 2014. Due auto aziendali di grossa cilindrata sarebbero state affidate al figlio dell’ex – ormai – presidente Achille, per costi a carico di Fnm di 220mila euro a questo si aggiungono ben 125mila euro di contravvenzioni pagate negli anni dall’azienda, ma nel lungo elenco di spese folli sono compresi conti saldati con la carta di credito aziendale per scommesse sportive, pasti non di lavoro e perfino l’abbonamento alla pay tv. E ancora: spese per ristoranti di lusso e discoteche. C’è davvero di tutto, in pieno agosto, tra le spese addebitate ai conti della partecipata dalla Regione Lombardia, ci sono perfino 900 euro nel famoso locale ‘Twiga’ a Marina di Pietrasanta, in Toscana, di proprietà di Flavio Briatore.

Con Achille ha lasciato l’incarico anche Carlo Alberto Belloni, presidente del collegio sindacale della società, indagato per tentato favoreggiamento “per aver omesso di assolvere agli obblighi di controllo conseguenti al ruolo rivestito e, invece, adottato condotte attive finalizzate a nascondere le distrazioni di beni riconducibili ad Achille”.