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“Operazione Odescalchi 2016” apocalisse su Como

como_a fuoco

“Oggi 29 giugno 2016. Piove. Piove ancora. O meglio: non ha mai smesso di piovere. E’ da due anni, da quel novembre 2014  che il cielo è plumbeo, e scaglia sulla terra gocce d’acqua con una tale violenza da sembrare spilli che infilzano un corpo ormai esanime. Como non esiste più. I paesi che incorniciavano il lago sono stati spazzati via dalle frane;  le case trascinate a valle e con esse i loro abitanti. La città è stata completamente sommersa. Chi è riuscito è fuggito prima che arrivasse l’apocalisse. Chi non si è salvato rimarrà a Como per l’eternità”.

Questa è la fantasiosa testimonianza di un sopravvissuto ad una ipotetica catastrofe idrogeologica che ha colpito Como. La domanda che vorremmo porre ai nostri lettori è questa: cosa fareste se realmente su Como si abbattesse una catastrofe di qualsiasi tipo? Ad esempio: se una nube tossica avvolgesse la nostra città e non ci fosse più scampo per nessuno, o se Como venisse ricoperta di combustibile e data alle fiamme, cosa fareste se poteste fare qualcosa? Questo spunto ci è stato fornito da un’esercitazione italo-svizzera che realmente verrà effettuata tra due anni e prende il nome di Odescalchi 2016. Nei giorni scorsi si è tenuto a Mendrisio un incontro delle delegazioni italiane e svizzere per dare alcune informazioni preliminari. L’esercitazione mira a rendere il più efficace la cooperazione tra Confederazione Svizzera e Repubblica Italiana nel caso si dovesse verificare una catastrofe. Come scenario è stato previsto il verificarsi di un incidente ferroviario, prendendo spunto dai tragici fatti avvenuti a Viareggio nel 2009, lungo la tratta Como-Chiasso all’ altezza di Monte Olimpino. Il treno merci in questione trasporta gas infiammabili e tossici ed esplodendo rade al suolo mezza Chiasso, il valico di Brogeda e una nube tossica viene spinta verso Como dal vento.Uno scenario apocalittico: macerie, panico, incidenti, incendi, numerosi feriti e vittime. Saranno impegnati cinquemila tra uomini e donne appartenenti all’esercito, alla protezione civile, ai soccorsi ai pompieri e ai figuranti. Uno scenario degno del film “The day after tomorrow – L’alba del giorno dopo” che, fortunatamente è da ascrivere al mondo della finzione come Odescalchi 2016.

Ivana Rusconi

esercitazione odescalchi

 

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