Economia

La crescita non c’è, il Lario sempre in affanno

confindustria como

I dati ufficiali di Confindustria di Como relative al mese di aprile 2013. Scenario ancora a tinte fosche. Meno vivace l’export, preoccupa l’aspetto finanziario con numerose scadenza in arrivo. IL COMMENTO DEL PRESIDENTE FRANCESCO VERGA.

 

 

 

 

 

Negli scorsi giorni si sono concluse le rilevazioni relative al mese di aprile 2013 dell’Osservatorio rapido congiunto di Confindustria Como e Confindustria Lecco. Gli indicatori esaminati descrivono, per il mese di aprile, uno scenario ancora rallentato rispetto ai livelli del mese di marzo. La domanda interna e il fatturato risultano maggiormente penalizzati. L’export resta invece sui livelli dei mesi precedenti, rivelandosi al contempo meno vivace rispetto agli anni scorsi.

Criticità continuano ad essere evidenziate riguardo alla scarsa visibilità sulla domanda, alle diffuse situazioni di insolvenza e al rapporto con gli Istituti di credito. La situazione occupazionale, complici l’elevato ricorso alle forme di cassa integrazione e l’approssimarsi dell’esaurimento degli ammortizzatori sociali, desta ulteriori segnali di preoccupazione.

I DATI DI COMO

L’andamento della domanda in questo primo quadrimestre del 2013, evidenzia il protrarsi della stagnazione oramai da diversi mesi, il saldo delle risposte è di poco negativo e l’80% degli intervistati dichiara un calo o al massimo una situazione invariata rispetto agli ultimi mesi dell’anno precedente. Il 2013 si apre a Como con un calo tendenziale della produzione industriale del -1,2% più contenuto rispetto a quello registrato a livello regionale (-3,4% il dato di Unioncamere). La maggior parte delle altre province ha registrato contrazioni ancora peggiori, tuttavia l’andamento dell’industria di Como rimane comunque negativo, inanellando il sesto trimestre consecutivo di calo nella produzione industriale.

Indipendentemente dai settori di appartenenza, si rileva che sono riscontrabili andamenti ben differenti tra imprese con una rete di vendita strutturata (anche all’estero) e imprese di piccole dimensioni che risentono maggiormente del forte calo della domanda interna, segnalata in calo per il 45% del campione o i cui prodotti sono legati direttamente o indirettamente all’attività residenziale. Infatti, il mercato immobiliare risente non solo del calo continuo dei redditi pro-capite ma  anche dell’eccessivo peso della tassazione che grava sugli immobili. Mediamente ad esempio, il passaggio da ICI ad IMU ha comportato aumenti del 60% per gli edifici ad uso industriale.
Anche i consuntivi delle vendite nei primi quattro mesi dell’anno segnalano cali anche rilevanti, metà del campione rileva diminuzioni significative, solo il 27% degli intervistati dichiara aumenti nel fatturato estero e solo per il 9% aumenti di vendite in Italia.
Segnali meno allarmanti rispetto al passato sul fronte dell’approvvigionamento delle materie prime.

Lo scenario di ripresa risulta sempre meno probabile nel breve termine, le aspettative per il primo semestre sono attualmente volte al ribasso, in un contesto in cui continuano a rimanere sopra la soglia d’attenzione le insolvenze, i ritardi nei pagamenti superiori ai 180 giorni e le difficoltà nell’ottenere credito. La ripresa dunque, seppur timida, appare plausibile solo nel 2014.
La situazione occupazionale appare in stato emergenziale con un uso accentuato degli ammortizzatori sociali. Nel primo quadrimestre 2013 le ore totali di cassa integrazione richieste in provincia di Como sono state pari a 7,3 milioni (3,2 milioni di cassa ordinaria, 3,1 milioni di cassa straordinaria e 1 milione in deroga).

Rispetto al primo quadrimestre del 2012 la CIGO è aumentata del 6%, la CIGS del 15%, la CIGD del 55%. L’incremento complessivo è stato del 15%. Si riducono le ore di CIGO per il settore Tessile e  Chimico (riduzioni anche a doppia cifra rispetto al 2012), aumentano invece le ore autorizzate per i settori metalmeccanico e legno. Rispetto ai dati di inizio 2008 (pre-crisi) l’aumento dell’istituto della cassa integrazione è esponenziale: 15 volte maggiore rispetto a 5 anni fa.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE

 

“Permane purtroppo una situazione difficile anche sul nostro territorio – commenta Francesco Verga, presidente di Confindustria Como -. Rimaniamo comunque ancora un poco al disopra della media regionale, anche se le imprese che non operano all’estero hanno registrato un ulteriore calo della produzione industriale. Ci preoccupa soprattutto l’aspetto finanziario, con l’ulteriore restrizione del credito e le scadenze fiscali, soprattutto quelle relative agli immobili, che per molti di noi sono aumentate in maniera esponenziale. La nota positiva è che Giappone e Stati Uniti – Paesi che trainano anche la nostra economia – stanno registrando una ripresa. Il Governo si è finalmente insediato da poco più di un mese: auspico che lavori fin da subito alacremente per rimuovere quegli ostacoli che rischiano di strangolare le nostre imprese e che realizzi riforme che favoriscano la crescita”.

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