Con la crisi tanti comaschi riscoprono legna e camini

legna da ardere

Lo spiega anche la Coldiretti lariana. Aumento notevole negli ultimi anni delle importazioni di quella da ardere. Il presidente Trezzi:”Ci si scalda così anche nelle aree più urbanizzate del territorio”.

 

 

 

 

 

“Colpa” della crisi e dei risparmi domestici da fare. Pochi giorni dopo dicembre i comaschi si ritrovano a riscaldarsi, sempre più numerosi, con caminetti o stufe. La conferma direttamente dalle parole del presidente della Coldiretti di Como e Lecco Fortunato Trezzi. “Ci si scalda a legna per contrastare la crisi – dice il presidente della Coldiretti di Como-Lecco Fortunato Trezzi – e non lo si fa solo in montagna, ma anche nelle aree più urbanizzate”. Una conferma arriva dai numeri che parlano di un aumento record del 26% negli ultimi anni delle importazioni di legna da ardere su base nazionale. Secondo Coldiretti, insomma, decine le stufe accese in tutto il Lario in questo inverno

Una dimostrazione concreta del ritorno di forme di riscaldamento che sembravano dimenticate dovuto – precisa la Coldiretti – al crescente interesse verso questa forma di energia che abbina risparmio economico ed una sostenibilità ambientale. Ma con una controindicazione in un periodo dove l’inquinamento è già alto per lo smog dele auto: le emissioni della legna contribuiscono a rendere ancora più “sporca” l’aria di Como ed hinterland.

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