E’ quello indetto dai sindacati (Fp-Cgil, Uil-Fpl, Uil-Pa) per protestare contro la spending review decisa dal Governo Monti, i taglie e le riduzioni del personale. Oggi la presentazione della protesta alla stampa.
Uno sciopero generale dei servizi pubblici per protestare contro la Spending Review e le ricadute sulla provincia di Como. E’ quello indetto per venerdì prossimo, 28 settembre, dai sindacati (Fp-Cgil, Uil-Fpl, Uil-Pa). “Il 28 settembre tutti i servizi pubblici saranno in sciopero contro i contenuti della Spending Review, una politica di tagli lineari che metterà in crisi la tenuta dello stato sociale, anche in provincia di Como – ha spiegato Matteo Mandressi, segretario provinciale Fp Cgil – il decreto stabilisce una riduzione d’organico per ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici del 20% sulla dirigenza e del 10% sul personale dipendenti. Basta colpire i più deboli>>. A preoccupare le sigle sindacali che aderiscono alla protesta anche la chiusura dei i tribunali di Erba, Cantù e Menaggio, e l’accorpamento dell’agenzia delle entrate, a quella del territorio e quella dei monopoli alle dogane. “Per il comparto della Sanità il taglio sulle spese del personale sarà dello 0,3% – aggiunge Mandressi – l’azienda S.Anna, già per il 2012 dovrà ridurre di 524.000 con la messa a rischio di tutti i contratti a termine, ancora più ingente il taglio sul 2013”. Slogan della protesta “Abbiamo già dato”. “Occorre ricordare – conclude segretario provinciale Fp Cgil – che le retribuzioni dei dipendenti pubblici sono bloccate per legge dal 2009, e lo saranno almeno fino al 2014, senza possibilità di recupero degli arretrati Limitandoci alla provincia di Como, che conta 8444 lavoratori pubblici (dato 2012 e relativo solo ai tempi determinati), il blocco si traduce in un risparmio strutturale per il sistema pubblico, a regime, di almeno 28,8 milioni di euro (risorse stimate per difetto in caso di rinnovi contrattuali da 120 euro lordi mensili) quindi i lavoratori hanno già ampiamente dato ad una politica di risanamento dei conti pubblici”.
(nella foto il premier Monti, nel mirino delle proteste dei sindacati lariani per i tagli decisi)
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