Cronaca

Delitto del furgone a passo spedito: sentenza a metà dicembre

Ormai non ci sono più ostacoli verso la decisione dei giudici. Ieri la giornata più intensa con l'interrogatorio di uno dei due imputati. L'altro, forse per timore, non si è presentato. Ritorno in aula tra una settimana. A passo spedito. Tempi veloci, senza perdite di tempo. E di questo il merito va anche al presidente della Corte di Assise di Como Vittorio Anghileri. Che finora – nelle tre udienze svolte – ha scandito con precisione quasi teutonica i tempi e gli interrogatori. Ieri la giornata più intensa (vedi precedente lancio) con l'interrogatorio di uno dei due imputati, Leonardo Panarisi, mentre l'altro – Emanuel Capellato – è rimasto in carcere. Ufficialmente perchè non se la sentiva, forse per paura o per aver ricevuto qualche minaccia dal vicino di gabbia Panarisi il giorno prima. Fatto sta che di Capellato sono stati letti i verbali – ora acquisiti agli atti – nei quali chiama in causa Panarisi e lo accusa di aver sparato nel suo appartamento di via Cinque Giornate ad Antonio Di Giacomo. Mentre Panarisi ribatte che lui era a casa, a avernerio, con moglie e figli ed è stato chiamato dal "ragazzo" (così chiamava Capellato ndr) perchè aveva combinato un casino. Chi ha ragione ? La sentenza si avvicina. Altre due udienze prima della decisione dei giudici. Venerdì prossimo (3 dicembre) spazio alle conclusioni di Pm e difesa, in quella successiva (15 dicembre) il verdetto per i due imputati.

commenta