Cronaca

Ecco le condizioni dei “ribelli” per non votare la sfiducia a Bruni

"Tagliare tre dei nove assessori della giunta": i consiglieri usciti da poco dal Pdl di Como chiedono questa condizione per salvare il sindaco da una fine anticipata di mandato. Intanto, multato il consigliere Rapinese.

“Via tre assessori dalla giunta di Stefano Bruni”. Senza nomi specifici perchè questa richiesta, perentoria, non vuole essere un atto di accusa per qualcuno. Ma un invito a ridurre gli sprechi. Si dovrebbe passare dagli attuali 9 a 6. Solo così i cinque consiglieri “ribelli” del Pdl di Como, usciti dal partito con uno strappo clamoroso nei giorni scorsi, potrebbero non votare la sfiducia al primo cittadino nella discussione che inizierà settimana prossima (lunedì 8 per la precisione). Pare proprio questa una delle condizioni per poter “salvare” Bruni da una fine anticipata di mandato. Stessa richiesta che arriverebbe anche dai due di “Liberi per Como”, Emanuele Lionetti e Luigi Bottone, ancora più critici nei confronti dell'operato del sindaco e della sua giunta.

Intanto, nelle ultime ore, tiene banco anche la polemica sollevata dal consigliere comunale di Area 2010 Alessandro Rapinese, multato dalla polizia locale per aver affisso manifesti abusivi che pubblicizzavano una manifestazione da lui ideata per raccogliere frme in piazza Cavour due settimane fa contro il sindaco Bruni: 412 euro di contravenzione. Lui non ci sta:"Troppo alta, farò ricorso".

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