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La cognizione del colore – mostra

Evento Terminato

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Dall’11 al 27 Agosto

La cognizione del colore

Mostra personale di Gino Francesco  Paresce

San Pietro in Atrio – via Odescalchi 3 Como

Orari

mar – ven 16 – 20
sab – dom 10 – 12 / 16 – 20
Inaugurazione venerdì 11 agosto alle ore 18.30

Gino Francesco  Paresce  è milanese di nascita ma non di residenza  (Albese), né di ascendenza (Mezzogiorno agrario).
Una  trentina  d’anni  fa,  Onig  ebbe  lo stesso  colpo  del  destino  che percosse  Alberto Burri  (ubi maior…): ricevette  in  dono un astuccio di colori ad olio e pennelli,  evento che lo costrinse a recuperare il desiderio di dipingere.
Da  piccolo, molto piccolo,  era dotato per il disegno – compiacimenti parentali, scherzi e screzi con i compagni, richiami all’attenzione… – ma da grande ha scelto di immergersi nel genere astratto-informale, nel quale le emersioni e le epifanie del reale sono rapsodiche e sghembe e  talvolta rintracciabili solo con l’aiuto  dell’autore o  di griglie di avvicinamento rovesciate  (se non  deteriorate).
Vanitoso come gran parte dei suoi simili, occasionalmente pigro, è quasi esente da  idiosincrasie;  miope, ama i gatti  e  i carciofi,  Billy Wilder e  Peckinpah,   il calcio ormai guardato e la parmigiana di melanzane, Guccini e ogni tipo di pasta e di corrispondenti  preparazioni e chi vi si applica con competenza e altruismo;  gli piace giocare con le parole e con le carte, trovarsi con pugni pugnaci di amici; ama la pittura del primo Novecento e attinenze, i  fumetti e il cinema,  il mare e la nebbia , quand’era nebbia.
Riconosce necessariamente un nugolo di maestri , da  Piero della Francesca  a  Kandinsky,   e non se ne vergogna.
La sua produzione oscilla tra inclinazione/declinazione cromatica,  fantasie geometriche  e grafismi,  che come correnti  carsiche  a   volte  si intersecano e  defluiscono  in gabbie  allusive.
Quanto alla tecnica,  Onig  usa   per lo  più colori  acrilici, a volte mescolati o accostati a tempera  e  olio,  colle, sabbie e altro.
Ha esposto a Como e dintorni a più riprese,  sia singolo che multiplo; sue opere  si trovano  e  si  nascondono in collezioni private in Italia in Europa, nelle Americhe e da ultimo anche a Pechino.

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