Como

Incidenti: Como tra le province più sicure per bici e motorini, a rischio per le moto

incidenti moto

Con un sinistro ogni 1.305 abitanti* la Lombardia è al 4° posto nella classifica delle regioni con la più elevata densità di incidenti con moto, trainata dalla provincia di Milano (1/733) che è nona a livello nazionale. Sono i risultati di un’analisi fatta da DAS, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, che per rispondere alle nuove esigenze legate alla mobilità delle persone ha lanciato la soluzione “DAS in movimento”, estendendo le garanzie anche a chi si sposta con hoverboard, segway, bici o qualsiasi altro mezzo.

“Negli ultimi anni – spiega Roberto Grasso, amministratore e direttore generale di DASsono cambiate le abitudini e le esigenze di mobilità delle persone e di conseguenza anche i rischi connessi. Purtroppo non sempre gli incidenti sono collegati alla guida di veicoli di proprietà, spesso ci si può trovare coinvolti in spiacevoli eventi anche con auto a noleggio, utilizzando il car sharing, procedendo a piedi, in bicicletta, in moto o sui mezzi pubblici. Se si viaggia all’estero – prosegue Grasso – i rischi si moltiplicano, le normative e le sanzioni previste in caso di violazioni sono diverse in ogni Paese e subentrano inoltre problemi legati alla lingua straniera”.

 

Alle spalle della provincia meneghina, si posiziona Lecco dove la frequenza di incidenti che hanno coinvolto moto è stata di un sinistro ogni 1.556 residenti (26° in Italia). A seguire, nella graduatoria elaborata da DAS si posizionano Como (1/1.629) e Monza Brianza (1/1.662), che tra le province italiane occupano rispettivamente la 28° e 29° posizione. La densità di sinistri che hanno riguardato le moto è elevata anche sulle strade bergamasche (1/1674) e varesine (1/1902), mentre inizia progressivamente a diminuire nelle province di Sondrio (1/2243), Brescia (1/2606) e Cremona (1/2884). Le strade più sicure della regione per chi gira in moto sono a Mantova (1/3036), Pavia (1/3061) e Lodi (1/4779).

 Cremona (1 sinistro ogni 1.414 residenti) è la provincia lombarda più pericolosa per chi si sposta in bicicletta, l’ottava a livello nazionale. Alle sue spalle si posizionano le province di Milano (1/1855) e Monza Brianza (1/1895), che nella classifica nazionale occupano la 16° e 17° posizione. I ciclisti possono pedalare relativamente più sicuri sulle strade delle province di Varese (1/2349), Mantova (1/2373), Lodi (1/2731), Bergamo (1/2806) e Pavia (1/2994). La densità dei sinistri diventa progressivamente più bassa nelle province di Brescia (1/3017), Lecco (1/3326), Como (1/3446) e Sondrio (1/3563). Secondo quanto rilevato da DAS la Lombardia (1/2373) è la quinta regione italiana con la più elevata frequenza di incidenti che hanno coinvolto biciclette.

 

Gli amanti del “cinquantino” devono prestare particolare attenzione in provincia Bergamo, che con un sinistro ogni 3.096 abitanti, è la provincia lombarda con la più elevata frequenza di incidenti (17° in Italia) nonostante il loro numero sia ridotto del 48% tra 2007 e 2016. Incidenti in drastico calo anche nel milanese (-78%), le cui strade rimangono comunque molto pericolose per chi va in motorino (1/3889). Gli incidenti si sono dimezzati (-53%) in provincia di Lecco (1/4989), che precede Monza Brianza (1/5516) e Mantova (1/6162), dove gli incidenti sono diminuiti del 75%. I motorini possono circolare in modo relativamente più sicuro sulle strade delle province di Varese (1/6450) e Cremona (1/6801), dove nel periodo analizzato da DAS il numero di incidenti è diminuito rispettivamente del 72% e 65%. La frequenza dei sinistri rispetto alla popolazione si riduce progressivamente nelle province di Brescia (1/7023), Pavia (1/7025), Sondrio (1/7571) e Como (1/7995). Lodi è la provincia lombarda più sicura per chi si sposta in motorino, con una densità di 1 sinistro ogni 16387 residenti. Nonostante in regione il numero di incidenti sia calato del 69%, la Lombardia è tra le 6 regioni italiane più pericolose per i “cinquantini”, con una frequenza di 1 sinistro ogni 4913 abitanti.

 “Sono tante – prosegue Grasso – le novità che abbiamo introdotto nella polizza ‘DAS in movimento’, una copertura che non è più vincolata dalla targa dell’auto, ma segue la persona (o l’intero nucleo familiare del contraente), ovunque esso sia. Oltre ad assicurare la difesa nei procedimenti penali derivanti da imputazioni per guida in stato di ebbrezza senza limiti di tasso alcolemico, abbiamo esteso la copertura al mondo intero ed ampliato il massimale a 100.000 € per sinistro, al fine di garantire tutta l’assistenza legale e peritale possibile nei diversi gradi di giudizio anche per le cause più lunghe e difficili.”

 E’ possibile richiedere l’intervento di DAS non solo nel caso in cui si subisca o causi un incidente o ci si debba difendere in sede penale (vedasi l’inasprimento delle pene collegate ai nuovi reati di omicidio stradale e lesioni stradali gravi o gravissime), ma anche quando si debbano far valere le proprie ragioni nei confronti di chi non ha eseguito a regola d’arte le riparazioni sul proprio veicolo.

In caso di decurtazioni dei punti della patente, “DAS in movimento” assicura il rimborso delle spese per rientrare in possesso del titolo di guida o per la frequenza della scuola guida. L’assicurazione prevede inoltre una diaria per i giorni di ritiro o sospensione della patente, nel caso in cui si dimostri l’illegittimità del provvedimento. Tra le garanzie della polizza infine ci sono anche la copertura delle spese di traino del veicolo incidentato e di quelle per ottenere la duplicazione della targa, dei documenti, inclusa la patente, e per reimmatricolare il veicolo.

*rielaborazione DAS su dati Istat 2016

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