L'inchiesta

Strage di Erba, i giudici di Brescia: si a nuove analisi sui reperti mai analizzati

La decisione presa oggi, a gennaio la nomina dei periti. IN aula si rivedono anche Olindo e la moglie Rosa.

Ammesso l’incidente probatorio. E’ questa la decisione di oggi della Corte d’Appello di Brescia su alcuni reperti trovati sulla scena della strage di Erba, mai analizzati in precedenza. In aula, questa mattina al tribunale di Brescia, sono comparsi anche Olindo e Rosa, i coniugi condannati all’ergastolo con tre anni di isolamento diurno per l’eccidio dell’11 dicembre 2006: furono uccisi Raffaella Castagna, suo figlio di due anni Youssef, la madre della donna, Paola Galli e Valeria Cherubini, una vicina di casa. Rimase gravemente ferito Mario Frigerio, marito della Cherubini, che nei primi due gradi di processo rappresentò il principale teste d’accusa.  E’ stato lui ad indicare Olindo come l’autore della strage

Il 16 gennaio, saranno nominati i periti incaricati di esaminare reperti mai analizzati sul luogo della strage. Quel giorno il presidente della Corte d’appello di Brescia, Enrico Fischetti, emetterà l’ordinanza con cui dispone l’incidente probatorio su tutti o parte dei reperti che i difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi chiedono siano presi in considerazione. Si tratta di accertamenti su formazioni pilifere, un accendino ed un mazzo di chiavi mai analizzati.

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“E’ un buon inizio”, lo dice fuori dall’aula uno dei legali dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, Fabio Schembri. Luca D’Auria, legale di Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime della strage, ha invece  fatto sapere che il suo assistito vuole essere presente in aula se dovesse proseguire l’udienza per l’incidente probatorio su reperti mai analizzati nella strage.

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