Ecosistema urbano 2017

Classifica di Legambiente: Como è 66esima

como vista aerea

Fa riflettere che, se pur con differenze anche sostanziali, Como, Lecco e Varese, le tre cugine prealpine, risultino spesso una accanto all’altra nei singoli temi presi in considerazione da Legambiente per definire la graduatoria generale delle città italiane, nel rapporto Ecosistema Urbano 2017, redatto in collaborazione con il Sole 24 Ore. L’analisi ha messo a nudo tutte le realtà su cui era possibile reperire dati (alcune cittadine non si sono mai preoccupate di raccoglierne) per capire dove si viva meglio, in maniera più ecologica e sostenibile e senza che questo obbiettivo renda la vita dei cittadini un inferno. Como si piazza al 66° posto, fa meglio Lecco al 58° e decisamente peggio Varese al 72°. Siamo per poco al di sotto della media nazionale, circa a metà classifica. Una graduatoria dominata da una lombarda, Mantova, che ottiene il primo posto a livello nazionale, seguita da Trento e Bolzano. Quasi tutte le altre Lombarde fanno meglio delle tre cugine, ad eccezione di Pavia, che si innesta tra Como e Varese, e Monza che risulta essere ultima fra le lombarde. Fanalino di coda a livello nazionale è invece Enna.

La classifica non si è limitata alle città italiane, ma al contrario prende in considerazione anche le principali capitali europee, non tanto per giudicarle in sé, quanto per metterle a confronto con i nostri capoluoghi e scoprire che in alcuni casi risultiamo virtuosi, superando addirittura gli standard europei. Non mancano però alcuni argomenti assolutamente critici, primo fra tutti le alte concentrazioni di particolato fine che colpiscono più di ogni altra le città della pianura padana, che trovano un confronto positivo soltanto con la Polonia. Interessante notare come nonostante la forte interdipendenza fra i territori vicini, si pensi per esempio alla volatilità delle particelle nell’aria, ogni comune può comunque agire in modo autonomo e migliorare anche a dispetto dei confinanti meno virtuosi. Ecco perché Legambiente ha deciso di usare come motto per la presentazione di questo rapporto 2017 proprio l’appello “Sindaci copiatevi!”.

Gli indicatori di Ecosistema Urbano per giudicate le piccole, medie e grandi città italiane, espressi in percentuale, sono 16 e coprono 6 macro aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. Nessun capoluogo raggiunge il 100% e Mantova, che pure è in testa alla classifica, sfiora appena il 77%. Insomma, in generale c’è ancora molto che si possa fare! A punire Como e le sue vicine è in particolar modo la scarsa qualità dell’aria. Tragica la situazione del biossido di azoto, che ci spedisce al 91° posto della classifica, a causa dei valori medi annui registrati intorno ai 46 microgrammi al metro cubo, quindi superiori alla legge che pone il limite a 40 microgrammi. Peggio di Como in Lombardia soltanto Milano e Monza. Va meglio invece con l’ozono, che ci fa registrare 30°, staccandoci nettamente da Lecco e Varese al 46° e 47° posto. Eppure la conformità del territorio non aiuta, anzi le tracce finali della Pianura Padana, con le montagne a cerniera alle spalle, certamente non aiuta il riciclo d’aria nei giorni di scarso vento e al contrario il ristagno agisce in modo negativo su questi valori. Anche le polveri sottili rispettano il limite di legge, ma di certo si potrebbe fare meglio visto che Lecco, che pure è così vicina, stacca Como di 15 posizioni.
Per quanto riguarda l’acqua, fra le tre cugine soltanto Varese ha un valore di consumo idrico domestico nettamente più basso della media nazionale di 150 litri giornalieri, mentre i cittadini delle altre due fanno gli spreconi. In compenso però, Como guadagna nettamente quando si parla di dispersione di acqua potabile dalla rete. Un dato che risulta comunque spaventoso a livello nazionale, se, proprio prendendo l’esempio della città lariana, si considera che ci troviamo al 19° posto della classifica, nonostante si disperda il 21% di tutta l’acqua potabile immessa in rete. Lecco e Varese sono ultime fra le lombarde, addirittura con un 33% di sprechi. Chiude la classifica Frosinone, che supera il 75%. Significa che, ogni 100 litri in messi, soltanto 25 arriveranno al consumatore. Tutto il resto si disperderà nel terreno.

Arriviamo al tema sempre caldissimo dei rifiuti. Tutte le Lombarde si sono dimostrate estremamente attive nel migliorare in questi ultimi cinque anni e a Como ogni abitante produce oggi in media 466 kg di rifiuti in un anno, il che non è tanto rispetto alla media nazionale. In più la buona gestione della raccolta differenziata, tutta porta a porta, mette Como fra i 20 comuni più virtuosi. Segue quasi immediatamente Lecco, mentre invece Varese è staccata di una decina di posizioni.

A sorpresa, tanto Como quanto Varese non vanno male nelle classifiche che riguardano il trasporto urbano, a dimostrazione che i mezzi vengono usati. Una curiosità: chi sarà la più virtuosa tra le città italiane in quanto a trasporto pubblico? E in particolare quali cittadini utilizzano maggiormente il servizio pubblico? Ma i veneziani, ovviamente, portando la loro città al primo posto di questo settore della classifica.

Per quanto riguarda invece il tema dell’ambiente urbano, le tre cugine sono impressionantemente sempre attaccate, nella parte alta della classifica, per quanto riguarda isole pedonali e numero di alberi in città. Una voce fa però schizzare Como ai confini della top ten, a dispetto delle altre 2: il verde urbano fruibile. La nostra città si trova all’11° posto, grazie ai 69 metri quadri di verde urbano per ogni abitante. Un dato altro, il cui punteggio, insieme a quello dei rifiuti, ha influito moltissimo sulla nostra posizione nella classifica nazionale. Di contro, impressiona anche che Varese, la “città giardino”, sia soltanto al 75° posto, con 14 metri quadri per abitante.

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