Canturino

Luigi “Grechi” De Gregori, un cow-boy per Storie di Cortile a Cucciago

luigi ghrechi de gregori

Metti un cow-boy in cortile per una serata di racconti, musica e vino. L’uomo col cappello stetson non viene dagli USA, ma da Roma e si chiama Luigi “Grechi” De Gregori, fratello maggiore di Francesco, un vero hobo e folksinger, sabato 1 luglio alle 21 sarà il mattatore delal tappa del Festival Storie di Cortile in arrivo a Cucciago in Corte Castello.

Nato in provincia di Padova, ha vissuto a Pescara, Roma e Milano, dove ha svolto il lavoro di bibliotecario come suo padre e suo nonno, Luigi da diversi anni vive tra Roma, la verde Umbria e… la strada. Come nella vera tradizione degli hobo ha girovagato coi suoi stivali da cowboy e una chitarra acustica a caccia di storie, canzoni e nuovi amici. La strada è un elemento fondamentale nella poetica di Luigi Grechi. Uno stile di vita che ha marchiato il suo modo di concepire la musica e la vita stessa, assaporando ogni piccolo sorso di vino e sorprendendosi della magia di ogni incontro. L’hobo viaggia sui treni, si fa caricare in autostop, non prende mai scorciatoie, ci sono polvere e fango sui suoi stivali e stupore e innocenza nei suoi occhi. Le sue canzoni sono dei piccoli film capaci di dipingere storie, personaggi e dettagli, come l’epica “Il Bandito e il Campione” portata al successo da suo fratello Francesco De Gregori.

Luigi Grechi è l’interprete ideale per questo festival itinerante che, anzichè teatri, piazze e auditorium preferisce esibirsi nei cortili. Oggi particolarmente nel Nord Italia, questi luoghi carichi di significati che hanno svolto un ruolo sociale e culturale di aggregazione, non esistono più, sostituiti da rotatorie, parcheggi, centri commerciali.Sono rimasti però corti, cortili, cascine e case di ringhiera, che rappresentano un patrimonio straordinario del nostro territorio. Un patrimonio da valorizzare e raccontare attraverso un
unico cartellone di eventi che si svolgeranno da maggio a luglio nelle corti e nei cortili, al senso dello stare insieme si uniranno racconti e personaggi che con lo stesso spirito di una volta interagiranno con il pubblico per rendere più veri e partecipativi i loro spettacoli e allo stesso tempo riportare angoli meno conosciuti delle nostre zone ad un senso antico e popolare.

Il Bandito e il Campione: Luigi “Grechi” De Gregori

1 luglio – Cucciago – Corte Castello

Via XX Settembre – Tel 031 787302 / 031 787587

in caso di maltempo presso la Biblioteca di Via S. Arialdo 2

Ore 21.00 – ingresso libero

Il Festival Storie di Cortile sta riscuotendo un grande successo e dopo la tappa di Cucciago con Luigi Grechi tornerà a Figino Serenza (Villa Ferranti) per una ricca serata dedicata a Bob Dylan. Generazioni Dylan. Volti e percorsi del songwriter per eccellenza raccontati da Alessandro Carrera, Riccardo Bertoncelli, Paolo Carù, Carlo Feltrinelli e il cantautore canadese Bocephus King.

Luigi-Grechi-De-Gregori_2

Luigi “Grechi” De Gregori, nasce musicalmente alla fine degli anni sessanta al Folkstudio di  Roma, il mitico locale di Trastevere che fu in quel periodo l’approdo di tutta una generazione musicale d’avanguardia (ci capitarono, fra gli altri, Odetta e Bob Dylan). Del tutto disinteressato alle mode e inguaribilmente attratto dalla musica dal vivo più che dalle sale di registrazione dobbiamo attendere qualche anno per la pubblicazione del suo primo album Accusato di libertà (PDU 1975 ). E di libertà Grechi dimostrava veramente di intendersene parecchio: lo troviamo infatti in quegli anni a suonare in giro per festival alternativi e radio libere, locali e cantine: si dice, anche, a leggere i Tarocchi ai passanti  e a viaggiare

su giù  per l’Italia, l’Irlanda, gli Stati Uniti. A Milano fa anche il bibliotecario, come già suo padre e suo nonno, ma questo non gli impedisce di continuare a suonare e ad incidere brani corrosivi e spiazzanti come “Elogio del tabacco“ o “Il mio cappotto“, splendidi esempi di discografia non allineata che, seppur lontanissimi dalla hit parade cominciano a procurargli stima e attenzione da parte di un pubblico di nicchia dal palato fine.

Verso la fine degli anni ottanta lo troviamo con qualche disco in più all’attivo e con l’attività di bibliotecario ormai alle spalle. È di questo periodo “Il Bandito e il Campione”, brano portato al successo dal fratello Francesco De Gregori (Grechi, per chi non lo sapesse, è un “nom de plume”), grazie al quale Luigi Grechi si aggiudica il Premio Tenco  a Sanremo nel 1993 per la miglior canzone dell’anno.

Passato dalla PDU alla Sony continua ad incidere Dromomania, “AzzardoGirardengo e altre storie”, “Cosivalavita e poiPastore di Nuvole  e infine Angeli e Fantasmi,  il suo ultimo ispirato lavoro.

L’accusa di libertà continua a pendere sul suo capo. Partecipa a festival itineranti con i poeti della beat generation, accompagna alla chitarra Lawrence Ferlinghetti, torna negli Stati Uniti a suonare coi suoi amici Peter Rowan e Tom Russell, si avventura nei canyons del West e, con identico impegno e passione, per le autostrade italiane. Quando ha tempo vive in Umbria tra la pianura e le colline.

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