Erbese

FIM ultimo giorno con la musica ribelle di Finardi e il Prog del Lario

Si avvia alla conclusione la prima Fiera Internazionale della Musica ad Erba. Il FIM, questa la sigla con cui è conosciuta la manifestazione nata a Genova e traslocata quest’anno a  Lariofiere, ha ospitato da venerdì molti bei nomi della musica italiana ed internazionale e oggi, nell’ultima giornata, incontreranno il pubblico a Casa FIM dove a fare da padrone di casa li attende Jocelyn Cesare Picco, Franco Mussida il rapper Bassi Maestro e, il più atteso, Eugenio Finardi, il cantautore, che per molti musicisti italiani indipendenti rappresenta un simbolo di libertà artistica.

Finardi sarà presente alle 16 presso lo stage-tv di CASA FIM per festeggiare i 40 anni di “SUGO”, il disco che lo ha portato al successo nel 1976 e raccontare il percorso di creazione di alcune delle tracce più famose del disco, “Musica ribelle” la più famosa, prodotto quarant’anni fa dalla mitica Cramps di Gianni Sassi (la prima vera etichetta indipendente italiana sotto cui stamparono Area, Arti e Mestieri, Alberto Camerini, Claudio Rocchi e Skiantos, e il cui catalogo comprendeva anche nomi internazionali del calbro di John Cage, Robert Ashley e Cornelius Cardew).

“Sulle Tracce di Musica Ribelle” non è un’operazione nostalgica, ma il racconto di un approccio alla creazione musicale universale e oltre i generi, che non subisce le mode. È un racconto della libertà creativa che ha reso grande la musica italiana negli anni Settanta, ma che offre spunti di riflessione alle nuove generazioni di musicisti alla ricerca di un senso da dare al loro essere “artisti”.

L’inconfondibile voce di Eugenio Finardi eseguirà per l’occasione anche alcuni brani del disco, tra i più rappresentativi della sua carriera, quali “Musica Ribelle”, “La Radio”, “Voglio” e “Oggi ho imparato a volare”.

Il Prog Day del Lario

Un appuntamento fisso di tutte le precedenti edizioni del FIM è sempre stato il festival prog, che ha ospitato alcuni degli artisti italiani più importanti del rock progressivo italiano, un genere che continua ancora oggi a catturare l’interesse degli appassionati di tutto il mondo (soprattutto dall’estremo oriente).

Organizzato con la collaborazione della Black Widow Records di Genova, il Prog Festival ha visto salire sul palco del FIM i maggiori artisti italiani spesso accompagnati nelle loro esibizioni sul palco da musicisti stranieri attirati dalla qualità di questo festival.

fim prog day

Al FIM 2016 il Prog Day è oggi, domenica 11 settembre, con esibizioni no stop sul main stage dalle 15 alle 21. La lineup è un concentrato di grande prog rock. Si inizia con i Not A Good Sign (ore 16), della scuderia ALTROCK, giovane ma già affermata band influenzata da Van Der Graaf, King Crimson, Steven Wilson, Ennio Morricone… A seguire, una delle più brillanti novità della Black Widow Records, The Mugshots da Brescia, che scovolgeranno il pubblico con il loro sound esplosivo, un mix tra progressive e horror rock, metal e sprazzi geniali di punk rock. Sarà poi il momento degli Slogan, con il loro omaggio al Banco del Mutuo Soccorso (ore 17), che prevede anche una speciale dedica all’indimenticabile Francesco Di Giacomo.

Saliranno poi sul palco Paolo Siani con la Nuova Idea (ore 18), una band importante della storia del prog rock genovese e della quale fanno parte personaggi come Giorgio Usai, Ricky Belloni, Roberto Tiranti e Marco Zoccheddu tra gli altri. Presenteranno il nuovo album Faces with no traces.

Alle 19, in chiusura del Prog Day, suonerà il “gruppo di casa” Il Biglietto Per L’Inferno, con il loro esaltante spettacolo tra rock, folk e teatro.

Nato a Lecco e dintorni il Biglietto per l’Inferno, è stato un gruppo fondamentale del periodo d’oro del progressive-rock italiano, formazione che negli anni Settanta ha incarnato l’anima più hard-rock di quella variegata stagione musicale. Il loro straordinario esordio omonimo del 1974 era segnato dalla forte personalità del cantante e flautista Claudio Canali e dalla non comune presenza dei due tastieristi; il celeberrimo pioniere cosmico italiano Baffo Banfi e l’ancor presente Giuseppe Cossa. Queste caratteristiche – accoppiate ai personalissimi testi di Canali, che mostrava un grande conflitto interiore risoltosi solo vari anni dopo con la scelta di una vita monastica – hanno reso i Biglietto un gruppo unico dello scenario della musica pop del nostro paese.

Negli ultimi anni – a seguito di una meritoria riscoperta di questo periodo del rock italiano – i Biglietto per l’Inferno hanno riproposto la loro discografia riveduta e aggiornata al nuovo millennio. Prima con “Tra l’assurdo e la ragione” (2009), dove il nome del gruppo viene modificato in Biglietto per l’Inferno Folk, ora col successivo “Vivi, lotta, pensa” (2015). L’aggiunta della parola folk al nome non deve però ingannare; più che altro il vero cambiamento sta nell’aggiunta, ai classici strumenti elettronici, di una serie di strumenti tradizionali come flauti (già presenti agli esordi), cornamuse, fisarmoniche, violini, mandolini, organetti diatonici, pifferi e ocarine. Una vera e propria orchestra, che supera il prog classico per sconfinare nella musica popolare e tradizionale.

Il tentativo è meritorio e centra l’obiettivo; riproporre la stessa strumentazione degli anni Settanta creando dei “cloni” sarebbe stato inutile; questa rivisitazione invece può soddisfare sia gli amanti del prog italiano sia nuovi ascoltatori non avvezzi al genere. Se “Tra l’assurdo e la ragione” rivedeva i brani del primo album, “Vivi, lotta, pensa” rivisita per lo più il secondo album, ad eccezione del finale “L’amico Suicida”. Ovviamente non è presente Claudio Canali, che vive ormai da anni in un eremo in provincia di Lucca; la sua voce è sostituita da quella calda e potente di Mariolina Sala. La continuità col vecchio Biglietto è garantita dalla tastiera di Giuseppe Cossa e dalla batteria di Mauro Gnecchi.

 

Franco Mussida alla Fiera della Musica

Nel programma di questa domenica dedicata al Prog non bisogna dimenticare la presenza al FIM di uno dei più grandi artefici della musica progressive itlaiana: Franco Mussida.

Chitarrista per cinquant’anni della Premiata Forneria Marconi di cui ha firmato i pezzi più celebri (vi dice niente “Impressioni di settembre”?), nel 2015 ha detto addio alla PFM per dedicarsi al CPM, la scuola di musica da lui fondata, e ai tanti progetti sociali ed artistici che ha intrapreso in questi anni. Al FIM “Francone” Mussida oggi alle 17.15, non parlerà dei suoi anni nella Premiata, ma del suo libro “Le chiavi nascoste della musica”, un saggio sull’innovativo metodo d’ascolto consapevole di brani musicali codificati per differenti stati d’animo, metodo sperimentato da 3 anni in 4 carceri.

fim franco mussida

Sempre a CasaFIM nella giornata conclusiva, il pianista Cesare Picco presenterà alle 18.30 “Spirit Of The Piano”, il video da lui scritto e diretto, dedicato al suo pianoforte.

Dopo la proiezione del video, l’intervista e una breve performance live in CASA FIM, Cesare Picco riceverà il FIM Award 2016 “Creative Piano”.

Tra i pianisti che per primi, e “in tempi non sospetti”, hanno voluto utilizzare il loro strumento in forme nuove e creative, c’è senza dubbio Cesare Picco. Musicista compositore e improvvisatore, Picco ha collezionato negli anni una serie di progetti originali, sempre emozionanti per l’ascoltatore.

 

 

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