Cronaca

Erba: scoperta casa di appuntamenti in pieno centro, tre arrestati

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Una casa di appuntamenti in pieno centro a Erba. E’ la scoperta fatta dai carabinieri e che nelle ultime ore ha portato all’arresto di tre persone con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.

In manette due persone di nazionalità cinese e un italiano. Secondo quanto ricostruito dai militari i tre avevano avviato un’attività di prostituzione che gli permetteva un guadagno di circa 30mila euro al mese.

Le indagini sono partite a dicembre 2015 e dopo una serie di pedinamenti e registrazioni i carabinieri di Erba hanno ricostruito il quadro che ha portato poi all’arresto di Feng Yingzhou, Pietro Tundis e Yin Danyu.

I contatti con i clienti, circa 20 al giorno solo di nazionalità italiana, avvenivano tramite un sito di incontri online. Una volta contattato il numero sul sito internet era poi Yin Danyu, compagna di Pietro Tundis, a prendere gli accordi con il cliente e comunicare il tutto alle ragazze – tutte di nazionalità cinese – all’interno dell’appartamento.

Di fatto era la 29enne a gestire l’attività e a mantenere i contatti, il reclutamente delle prostitute spettava invece a 46enne Yingzhou. Circa una decina le ragazze che durante il periodo di indagine si sono alternate all’interno dell’appartamento, affittato regolarmente dallo stesso Yingzhou.

Le prestazioni non avevano un costo fisso ma erano le ragazze a valutare di alzare il prezzo in caso di clienti “più danarosi”. Era poi la 29enne a riscuotere gli incassi e a valutare le capacità delle prostitute, decidendo così di tenerle. Una sorta di reclutamento anche in vista di un’estensione dell’attività di prostituzione anche a Colico, Arcore ma l’idea era anche di spostarsi in Calabria.

Le ragazze cinesi, tutte tra i 25 e i 35 anni, erano clandestine e di fatto vivevano recluse nell’appartamento dove una volta la settimana ricevevano cibo e beni di prima necessità che venivano consegnati da Yin Danyu.

Nelle ultime ore i carabinieri hanno eseguito le tre ordinanze in carcere emesse dalla Procura di Como. I tre sono accusati di sfruttamento della prostituzione. A Tundis e alla compagna sono stati sequestrati anche 30mila euro in contanti e un conto corrente bancario con 27mila euro. Gli arrestati avrebbero detto di voler utilizzare il denaro per aprire un ristorante.

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