E’ ormai tutto pronto al Teatro Sociale per la prima de “ Le Nozze di Figaro” regia firmata Mario Martone. Ieri sera alla #primagiovane la platea, tutta under30, ha applaudito entusiasticamente i solisti, l’orchestra diretta da Stefano Montanari, i costumi e l’allestimento dell’opera di Mozart che aprirà la stagione 2015/2016 giovedì 24 settembre alle ore 20.30, replica sabato 26 ore 20.30. L’opera venne rappresentata per la prima volta al Burgtheater di Vienna il 1 maggio 1786.
La prima sarà preceduta nel pomeriggio di giovedì (ore 18.00 Sala Bianca del teatro) da un incontro con Mario Martone. Il regista napoletano, noto per film come “L’amore molesto” e “Il giovane favoloso”, nel 2006 ha allestito, per il San Carlo di Napoli, “Le Nozze di Figaro” pensando ad una messa in scena essenziale, fatta di pochi elementi, ma che consente al palcoscenico di sporgersi in sala e aprirsi praticamente a trecentosessanta gradi intorno all’orchestra. L’incontro con Martone sarà un’occasione unica per conoscere il Maestro, la sua carriera e il suo percorso artistico, sia teatrale che cinematografico.
“Le nozze di Figaro” è una delle più famose opere di Mozart, ed è la prima di una serie di felici collaborazioni tra Mozart e Lorenzo Da Ponte che ha portato anche alla creazione del “Don Giovanni” e “Così fan tutte”. Musicato da Mozart all’età di ventinove anni, il testo dapontiano fu tratto dalla commedia Le mariage de Figaro di Beaumarchais (autore della trilogia di Figaro: Il barbiere di Siviglia, Le nozze di Figaro e La madre colpevole.
L’opera è in quattro atti e ruota attorno alle trame del Conte d’Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa, Susanna, sulla quale cerca di imporre lo ius primae noctis. La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che comici, e nella quale alla fine i “servi” si dimostrano più signori e intelligenti dei loro padroni. L’opera è per Mozart (e prima di lui per Beaumarchais) un pretesto per prendersi gioco delle classi sociali dell’epoca che da lì a poco saranno travolte dai fatti con la Rivoluzione francese. L’intera vicenda può anche essere letta come una metafora delle diverse fasi dell’amore: Cherubino e Barbarina rappresentano l’amore acerbo, Susanna e Figaro l’amore che sboccia, il Conte e la Contessa l’amore logorato e senza più alcuna passione, Marcellina e don Bartolo l’amore maturo.
per maggiori informazioni www.teatrosocialecomo.it
LE NOZZE DI FIGARO
Commedia per musica in quattro atti. Musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Libretto di Lorenzo Da Ponte, dalla commedia Le Mariage de Figaro di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais.
Contessa Federica Lombardi
Conte Vincenzo Nizzardo
Susanna Lucrezia Drei
Figaro Andrea Porta
Cherubino Cecilia Bernini
Bartolo Francesco Milanese
Marcellina Marigona Qerkezi
Basilio Matteo Macchioni (24/09), Ugo Tarquini (26/09)
Curzio Ugo Tarquini (24/09), Matteo Macchioni (26/09)
Barbarina Giulia Bolcato
Antonio Carlo Checchi
Maestro concertatore al clavicembalo
Stefano Montanari
Regia
Mario Martone
ripresa da Raffaele di Florio
Scene Sergio Tramonti
Costumi Ursula Patzak
Light designer Pasquale Mari
Maestro del coro Dario Grandini
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Coproduzione Teatri di OperaLombardia
Allestimento del Teatro San Carlo di Napoli
RITORNO ALLE ORIGINI di Stefano Montanari
Le nozze di Figaro…la mia prima opera! L’Opera che ha segnato la mia vita da direttore d’orchestra, esattamente 10 anni fa, medesima situazione, la stagione operistica dell’AsLiCo, su invito del Maestro Bruno dal Bon, stessa Orchestra, I Pomeriggi musicali di Milano. Evidentemente un’opera a cui sono molto legato anche e soprattutto per motivi personali. Mi ritrovo dunque dopo 10 anni al punto di partenza, per me tutto sommato una sfida, come se in questo momento dovessi tirare le fila del lavoro, dello studio degli ultimi 10 anni, diciamo una sorta di verifica.
È molto interessante rivedere la mia partitura del 2005, e rendersi conto di quello che facevo, che pensavo e oggi cambio, o che confermo sia dal punto di vista interpretativo che tecnico: mi diverte ed allo stesso tempo mi sorprende!
Al di là di tutto questo, rimane l’ammirazione e lo stupore di fronte ad un’opera che costringe chi suona, chi canta e chi dirige ad entrare completamente nel senso profondo della storia, addentrandosi poi negli aspetti più specificamente retorici del linguaggio musicale e del messaggio anche politico che si cela dietro al lavoro mozartiano.
Un lavoro che ogni volta lascia sorpresi, per la potenza espressiva del testo e della musica.
In questa edizione trovo un cast giovane ma molto valido, entusiasta, disposto a mettersi in gioco completamente; i cantanti hanno voglia di entrare nel personaggio e nel ruolo di ogni protagonista dell’opera, elemento fondamentale senza il quale il castello costruito da Mozart crollerebbe in pochi secondi!
Buon divertimento!
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